Lodi come le grandi città: meno auto e più pedoni

La riflessione del rappresentante di Legambiente Andrea Poggio

Alcuni si sono scandalizzati quest’estate quando la sindaca di Parigi Anne Hidalgo, dopo i colleghi di Madrid e Barcellona, ha annunciato che in tutta la città il limite di velocità sarebbe sceso a 30 chilometri all’ora, con poche grandi arterie stradali più veloci. Limitando la velocità delle vetture le autorità sperano che le strade possano diventare più sicure e tranquille, con meno rumore e pochi incidenti gravi. “La città vuole incoraggiare. gli spostamenti a piedi, in bicicletta e con i trasporti pubblici.

Questa non è una misura anti-auto, ma vogliamo limitare i veicoli ai viaggi essenziali”, ha dichiarato il vicesindaco David Belliard. Ridurre la velocità è una delle principali misure urbane previste in Italia dal nuovo Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale, con l’obiettivo di dimezzare la mortalità su strada e persino annullarla per i minori. Nel 2021 l’Istat ha registrato 2.875 vittime (8 ogni giorno di media) e 205 mila feriti; tra i giovani con meno di 19 anni, 177 decessi e oltre 26 mila feriti, in alcuni casi gravi, con menomazioni permanenti.

Gli esperti spiegano che quando il livello della velocità scende del 20 per cento - cioè per esempio da 50 a 40 km/h - il numero dei morti diminuisce del 60 per cento e quello dei feriti gravi del 50 per cento. L’impatto per il corpo umano a 50 all’ora è lo stesso di una caduta dal terzo piano, a 30 all’ora è come cadere dal primo piano: ci si può ancora far male, ma raramente si muore.

Sono già una cinquantina le città italiane hanno già deciso di diventare “Città 30”: dopo Olbia e Cesena, si è aggiunta Bergamo, tra le grandi Torino e ultimamente Bologna. Quando la decisione arriverà anche a Lodi? Speriamo presto.

D’altra parte il Comune di Lodi non è molto più lungo e largo di 5 o 6 km. Attraversarlo a 50 all’ora non è fisicamente possibile, si potrà tenere una simile velocità per non più di un chilometro, risparmiando appena una ventina di secondi. Venti secondi in cambio di più sicurezza, di vite, magari anche solo di una vita. O di mesi di ospedale, di una sedia a rotelle e di anni di rimorso. Un piccolo sacrificio per poter poi passeggiare o pedalare con maggior tranquillità in città. Non ne vale la pena?

Purtroppo, quando si parla di sicurezza, prevale spesso una logica bellicista: auto più grandi e robuste. Caschi e luci accecanti. Punizioni più severe, multe e galera.

Per carità, le multe per chi passa col rosso, ha bevuto troppo, parcheggia sul marciapiede o una pista ciclabile mettendo in pericolo i pedoni, sono sacrosante. E l’evidenza ci suggerisce che i vigili di Lodi dovrebbero darne molte di più.

Ma alla pace sulla strada ci si converte quando prevale il rispetto del più debole, del bambino e dell’anziano. La pace si vince con il disarmo, quando si comprende che il pick up non è il mezzo adatto, che i bambini e i ragazzi possono andare a scuola solo in autobus, in bici o a piedi. Ecco perché, la Lodi “30 all’ora” può diventare anche la Lodi “dei 15 minuti” a piedi o in bici, tanta gente, negozi, poche auto e traffico, pochi semafori e rotatorie in città.

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