Il giacimento di gas lodigiano cambiò la storia del nostro Paese

Il discorso pronunciato da Stefano Carbonara domenica mattina a Caviaga in occasione della cerimonia per ricordare l’80esimo anniversario della perforazione del pozzo Caviaga 1 

Esprimo, a nome di Eni, il mio ringraziamento alle autorità civili e religiose qui presenti per aver contribuito alla realizzazione di questa iniziativa in ricordo delle nostre radici. Porgo inoltre un caloroso saluto a tutti i partecipanti di questa commemorazione, in particolare ai colleghi, ex colleghi e pionieri Agip.

Questo è un ringraziamento che parte da molto lontano; ed è davvero molto sentito perché una grande azienda, come la nostra, può progettare il suo futuro solo se c’è un territorio che l’accoglie.

Oggi ricordiamo la scoperta di quel primo grande giacimento a gas perforato nel 1943, nel periodo più drammatico per il nostro Paese. Messo in produzione nel 1944 quel giacimento ha assunto un valore storico e simbolico perché cambiò il corso della storia del nostro Paese nel dopoguerra.

Qui a Caviaga l’Agip ha cambiato le proprie sorti, e qui ha inizio la storia dell’Eni.

Quella di Caviaga è una storia incredibile di coraggio, innovazione e resilienza di molti grandi uomini.

Ne cito alcuni.

Tiziano Rocco, a capo del Servizio Geofisico dell’Agip, che insieme a Francesco Vercelli dell’Università di Trieste, nel 1940 si prodigarono nell’utilizzo in Italia del sistema di indagine sismica a riflessione. Questa nuova tecnologia, nata negli Stati Uniti, consentiva di investigare la spessa coltre sedimentaria della Pianura Padana attraverso la propagazione delle onde acustiche. Possiamo solo immaginare quali fossero stati gli enormi ostacoli da superare considerati i costi elevati ed il clima geopolitico del tempo.

Carlo Zanmatti, alla guida dell’Agip negli anni difficili della II Guerra Mondiale, il quale credette nelle potenzialità di Caviaga, portando a termine tra mille difficoltà la perforazione del pozzo Caviaga 1 con l’aiuto del cosiddetto “Gruppo di Lodi”. La notizia del grande ritrovamento, il cui potenziale erogativo rappresentava un record in Europa, fu coscientemente tenuta riservata.

Enrico Mattei, liquidatore dell’Agip nel 1945, che seppe dare ascolto ai tecnici dell’Agip, e con grande passione, visione e sacrificio contribuì a cambiare il destino dell’Agip, poi Eni, e dell’Italia in generale. Mattei ottenne una dilazione del provvedimento di liquidazione, al fine di verificare l’estensione del ritrovamento tenuto nascosto. Con la conferma di Caviaga 2 nel 1946, Mattei decise di estendere le perforazioni a tutta la Valle Padana dove il gruppo sismico aveva proseguito i rilievi individuando altre strutture. Era iniziata l’avventura dell’AGIP e dell’Eni. Con Caviaga è nata l’industria del gas naturale in Italia, prima in Europa con 30 anni di anticipo. Oggi il gas metano è diventato una fonte energetica indispensabile per l’attuazione della transizione energetica, essendo il combustibile fossile con il minore impatto carbonico sul clima.

Eni è un’azienda integrata dell’energia che è chiamata a contribuire al processo di transizione energetica, che prima di tutto è una transizione tecnologica, che richiede una forte capacità industriale ed innovativa.

Oggi, sull’esempio di coloro che intuirono lo sviluppo di Caviaga, affrontiamo la sfida non indifferente di fornire ad un sempre maggior numero di persone accesso ad un’energia sostenibile in termini ambientali, economici e sociali.

Il desiderio di conoscenza, di innovazione, di sfida che supera qualsiasi tipo di barriera, sono i principi che guidano l’operato delle persone Eni da sempre.

Desidero rivolgere un ringraziamento all’intera comunità di Cavenago d’Adda per il ruolo svolto in questi decenni. Non dimentichiamo infatti il contesto in cui ci siamo insediati 80 anni fa; eravate una tranquilla comunità agricola che nel giro di pochissimi anni è stata stravolta dall’arrivo di lavoratori da tutta Italia.

In poco tempo Caviaga si è imposta all’attenzione mondiale del settore. E la gente del posto sa che questa trasformazione ha portato con sé anche momenti difficili, che a Basiasco, Mairago, Turano ed altre località qui vicine ricordano ancora oggi.

Tuttavia, con il tempo, fra Eni e la comunità di Cavenago d’Adda si è instaurata una convivenza pacifica e reciprocamente vantaggiosa, che ha creato valoreall’intero territorio.

Ancora oggi, valorizzare il rapporto con le comunità locali in cui operiamo è per Eni una priorità. Mi auguro quindi che questo rapporto perduri e continui a crescere nel tempo creando valori condivisi.

Concludo ringraziando ancora sinceramente il Comune di Cavenago per questainiziativa e l’artista Aldo Negri per il meraviglioso murales realizzato su una parete esterna della centrale a gas di Caviaga. Quella che ha scelto è un’immagine simbolo che ci ricorda, come, a fare la storia siano coloro che vedono ciò che è invisibile ai più.

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