Cultura, buone notizie da Peschiera e San Donato ma il Sudmilano - se vuole - può fare ancora di più

Il commento di Marco Ostoni

Buone notizie sul fronte culturale nel Sudmilano, a riprova che il territorio - se vuole - sa offrire luoghi e occasioni per la fruizione di cultura senza rimanere completamente schiacciato fra i due poli di Milano e Lodi, seppur inevitabilmente (il primo più del secondo) dominanti per “potenza di fuoco” economica e visibilità mediatica.

La prima news che apre al sorriso è la recentissima riapertura del cinema-teatro De Sica di Peschiera Borromeo, le cui serrande erano rimaste abbassate per un anno onde consentire un importante intervento di riqualificazione. Dal 3 novembre la sala peschierese, che veniva comunque da un periodo di difficoltà sul fronte della capacità di offerta di proposte culturali qualificate, è tornata ad accogliere pubblico in occasione del conferimento delle benemerenze civiche. È un primo passo, cui dovrà seguire però la ripresa delle attività più squisitamente culturali della struttura, che a fine 2023 ha congedato il precedente gestore (Oltheatre) e che ora dovrà ripartire con nuovi soggetti in grado di garantire proiezioni e spettacoli all’altezza.

A pochi passi dal De Sica, in quel di San Donato, dopo la conferma - non scontata di questi tempi - della prosecuzione dell’attività in collaborazione con l’amministrazione comunale, il cinema-teatro multisala Troisi torna ad accogliere nel mese di novembre la stagione teatrale, che si affianca all’ormai solido cartellone cinematografico garantito dall’associazione Progetto Lumiere, che offre prime visioni ma anche cineforum di qualità (ogni mercoledì), garantendo uno spazio prezioso per chi non vuole necessariamente prendere l’auto e recarsi a Milano o in grandi multisale dell’hinterland. Il cartellone teatrale prenderà il via il 21 novembre e proseguirà, con eventi a cadenza mensile, fino a maggio. In parallelo, poi, scatta anche la stagione dedicata ai più piccoli. Prezzi convenienti, buona qualità media e la possibilità di abbonamenti scontati per over 65 e under 25, sono elementi che garantiscono da anni il successo dell’iniziativa.

Se le due notizie sul fronte degli spettacoli rincuorano, bisogna però dire che in altri ambiti l’offerta di proposte culturali nel Sudmilano resta molto asfittica: qualche presentazione libraria (in collaborazione con altre manifestazioni, ad esempio Book City), qualche conferenza, ma nulla di organico e consistente, né tantomeno di coordinato. Sul piano espositivo, poi, fuori da San Donato, che ha stretto un importante patto con il festival della Fotografia Etica e che riesce ancora ad allestire qualche rassegna a Cascina Roma, si vede poco o nulla. Una mostra di rilievo sono ormai anni che non viene promossa ed è un peccato, stante anche il fervore di alcune associazioni territoriali.

La speranza è che i possibili proventi della tassa di soggiorno decisa, pur fra qualche perplessità, dal Comune di Melegnano possano servire anche per mettere sul piatto risorse per tornare a utilizzare le antiche sale del castello mediceo quale luogo espositivo di primo piano nel Sudmilano. Serve una regia qualificata, però, e occorre fare rete, in zona o con le città maggiori, perché davvero possa avviarsi un circolo virtuoso di proposte. Perché non promuovere una stretta collaborazione fra gli assessorati alla cultura dei diversi comuni? In fin dei conti, in zona, gravitano oltre 200mila persone, un bacino non indifferente. Con la cultura, invertendo un’ormai celebre e poco felice battuta, si mangia. Basta volerlo.

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