Editoriali / SudMilano
Domenica 03 Settembre 2023
Bene la ripartenza della linea S12,
peccato per gli aumenti dei biglietti
Il commento di Marco Ostoni sulle notizie del Sudmilano
È difficile scrivere di trasporto ferroviario a poche ore dal tragico e inaccettabile incidente di giovedì nel Torinese, costato la vita a cinque operai, travolti da un convoglio, per ragioni ancora da appurare, mentre lavoravano inconsapevoli del proprio destino sulla massicciata della linea per Milano. Tuttavia, è fuor di dubbio che, unitamente all’ultima zampata del maltempo e all’ennesimo blitz delle forze dell’ordine per “ripulire” l’area dello spaccio e dei bivacchi al confine fra il capoluogo e San Donato, la ripartenza (parziale) della linea S12 Melegnano-Rogoredo è stata la notizia forte dell’ultima settimana d’agosto nel Sudmilano. Talmente forte che per darle la massima visibilità tutti e tre i sindaci dei comuni maggiori sull’asse della via Emilia (Vito Bellomo di Melegnano, Marco Segala di San Giuliano e Francesco Squeri di San Donato) si sono presentati assieme all’assessore regionale alla viabilità Franco Lucente e all’onorevole Fabio Raimondo - entrambi sudmilanesi – a “salutare” con i funzionari di Trenord la ripresa del servizio sospeso per il Covid nel 2020 e poi rimasto al palo.
Si tratta, indubbiamente, di una notizia importante per il territorio, ma il fatto che siano stati necessari tre anni per rimettere in funzione la S12, una volta chiusasi la fase emergenziale della pandemia, non può non venir stigmatizzato, perché è davvero increscioso che ci sia voluto così tanto tempo e dobbiamo ringraziare la tenacia della coppia Lucente/Raimondo - cui va dato atto di aver ascoltato le istanze del territorio, ivi comprese gli appelli di chi scrive su queste pagine - per rimettere in funzione una linea molto frequentata e che consente di alleggerire il traffico su gomma a sud di Milano, riducendone al contempo gli effetti inquinanti e l’impatto sulla qualità della vita dei residenti. Ma tant’è, soffermiamoci sul lato positivo e confidiamo che davvero, a gennaio del prossimo anno, il passante S12 possa integrare con una congrua dote di passaggi (oggi le corse sono solo una manciata al giorno) la circolazione ferroviaria di zona, venendo incontro alle necessità di spostamento del nostro territorio, venendo cioè a funzionare come una sorta di linea metropolitana aggiuntiva, in grado di garantire un passaggio di convogli ogni quarto d’ora. Purtroppo per i pendolari la bella notizia si porta appresso quella meno piacevole dei rincari alle tariffe applicati da Trenord sulla propria rete; l’auspicio, in tal caso, è che i proventi extra del rincaro non dissuadano i viaggiatori e vadano a coprire le carenze strutturali del gestore del servizio regionale, a partire dalla puntualità dei treni, da anni nota dolente dell’intero sistema di trasporto lombardo. Resta poi il tema della sicurezza dei passeggeri, sia sui convogli che, soprattutto, nelle stazioni attraversate; ma qui – al netto delle recenti richieste formulate da Melegnano per sollecitare l’apertura di un presidio della Polfer nella città sul Lambro – la partita si allarga agli enti superiori e va a coinvolgere, giocoforza, anche Roma. Speriamo che il “lavoro ai fianchi” del territorio giovi e porti ai risultati auspicati. n
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