ZOOTECNIA Spese di produzione all’insù: in Lombardia una stalla su dieci è a rischio

Allarme della Coldiretti nel giorno di Sant’Antonio a causa dell’esplosione dei costi

«Sono circa 34 milioni gli animali custoditi negli allevamenti lombardi, ma una stalla su dieci è a rischio chiusura a causa dei rincari delle spese di produzione». Nel giorno di Sant’Antonio Abate, patrono degli animali, la Coldiretti regionale ha diffuso il censimento dell’anagrafe zootecnica e lanciato un nuovo allarme. In Lombardia si contano un milione e mezzo di mucche, più di quattro milioni di maiali, circa ventisette milioni tra polli, galline, tacchini, faraone e oche, circa duecentomila tra pecore e capre, circa cinquantamila tra cavalli, asini e muli, oltre un milione di conigli.

«Un tesoro - osserva la Coldiretti - che va tutelato e protetto anche a favore della biodiversità e del presidio del territorio, ma al quale si contrappone l’esplosione dei costi a carico degli allevatori, dato che le spese di produzione sono aumentate in media di oltre il 60% . Inoltre c’è il grosso problema della disponibilità di fieno e foraggi, la cui produzione è stata tagliata dalla siccità, con i prezzi in salita anche a causa della guerra in Ucraina». A preoccupare gli allevatori c’è poi la proposta di revisione della direttiva europea sulle emissioni industriali, «una spada di Damocle che finisce per equiparare una stalla con 150 mucche o un inceneritore o a una fabbrica altamente inquinante, andando a colpire circa 180mila allevamenti ed esponendoli al rischio chiusura con un effetto domino sulle numerose attività collegate». Le nuove possibili regole dell’Unione europea, osserva la Coldiretti, estenderebbero «una serie di pesanti oneri burocratici a quasi tutti gli allevamenti dei settori suinicolo, avicolo e bovino, considerati alla stregua di stabilimenti industriali». Una prospettiva che rischierebbe «di lasciare campo libero alle importazioni da paesi che non applicano le pratiche sostenibili di allevamento che caratterizzano il sistema produttivo europeo o, ancora peggio, di spingere verso lo sviluppo di cibi sintetici in provetta, dalla carne al latte».

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