Zona rossa del Lodigiano, in 3500 attendono ancora il bonus da 500 euro del governo

I soldi per gli autonomi dei dieci comuni non sono ancora arrivati

È stato il primo bonus Covid decretato dal governo per le partite Iva della Zona Rossa della Bassa, ma a oggi non si è visto ancora un euro. È una platea che il ministero stimava in oltre 3500 persone quella che attende, da sei mesi ormai, 500 euro al mese (per tre mesi) come sostegno al reddito per la chiusura delle attività scattata il 23 febbraio a Codogno, Casale, Castiglione, Maleo, Fombio, San Fiorano, Somaglia, Turano, Castelgerundo e Terranova, in anticipo di oltre due settimane sul lockdown nazionale. Tutto è definito ma dall’Inps non è ancora uscita la circolare applicativa. Il contributo era previsto nel primo decreto di istituzione della Zona Rossa, il 2 marzo, poi superato dai successivi decreti emanati dal Governo per il sostegno delle attività economiche.

Dei 500 euro si erano perse quindi le tracce, fino alla conversione in legge del decreto Cura Italia a fine aprile, quando fu ripristinato «per i collaboratori coordinati e continuativi, gli agenti, i rappresentati commerciali, gli autonomi e i professionisti che svolgono la loro attività lavorativa al 23 febbraio 2020 nei Comuni della prima Zona Rossa». L’indennità è da parametrare all’effettiva sospensione dell’attività lavorativa ed è soggetta a richiesta dei beneficiari all’Inps. Lo stanziamento è stato di 5,8 milioni di euro, per un’ipotetica platea di oltre 3500 persone. Dopo un’iniziale balletto di competenze tra Inps e Regione, a giugno si era chiarito che spettasse all’Inps effettuare il pagamento ed emettere la circolare attuativa per chiarire tempi e modi della richiesta e per definire la platea effettiva dei beneficiari. Solo che dall’Inps la circolare non è ancora arrivata nonostante il pressing che Confartigianato e Confcommercio, su spinta delle sedi lodigiane, stanno facendo a Roma da fine giugno. «La circolare è pronta, a quanto risulta, e la pubblicazione imminente - dichiarano fonti di Confcommercio -. Purtroppo, non è la prima volta che tutto sembra a posto, ma finora non si è visto nulla. Il disappunto comincia a essere manifesto, anche perché questa era una misura di sostegno al reddito pensata per il primo periodo di lockdown e la bontà degli interventi si misura anche dalla tempestività degli aiuti». Tempestività che a oggi ha lasciato molto a desiderare.

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