Economia / Alto Lodigiano
Lunedì 07 Agosto 2023
Un lodigiano ai vertici dell’Associazione regionale allevatori: è Gian Enrico Grugni di Cervignano
L’imprenditore 47enne gestisce un’azienda con 750 capi
Un lodigiano guiderà per i prossimi tre anni l’Aral, l’Associazione regionale allevatori Lombardia. È Gian Enrico Grugni, allevatore di vacche da latte di Cervignano d’Adda, attuale consigliere della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza. Giovedì scorso il consiglio dell’associazione lo ha eletto presidente. L’Aral è la più importante organizzazione del settore in Lombardia e si distingue anche per le attività di laboratorio, suddivise in tre grandi aree: latte, agroalimentare e microbiologia. In particolare, nell’area del latte le attività del controllo funzionale si articolano in circa quattro milioni di campioni analizzati ogni anno, un numero che pone l’associazione tra primi quattro laboratori in Europa che operano in questo ambito.
Gian Enrico Grugni è un imprenditore agricolo di 47 anni e gestisce l’azienda Fratelli Grugni di Cervignano d’Adda in provincia di Lodi, un allevamento di mucche da latte con 750 capi in mungitura. Grugni conferisce il proprio prodotto al Consorzio Latte Milano di Peschiera Borromeo per la produzione di formaggi Dop, come il gorgonzola, e a primarie società del settore dell’alimentazione dei bambini che riconoscono l’alta qualità nutrizionale del suo latte e la piena tutela del benessere animale.
«Congratulazioni e buon lavoro al neo presidente Gian Enrico Grugni e a tutti i componenti del nuovo consiglio dell’Associazione allevatori della Lombardia, la più importante regione agricola del Paese che vanta una zootecnia di eccellenza - si legge in una nota di Alessandro Rota, presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza -. Sapranno mettere la loro competenza e professionalità al servizio di un settore che negli ultimi anni ha dovuto affrontare sfide epocali, come la guerra, le speculazioni su energia e materie prime, la siccità e i cambiamenti climatici e che oggi rimane sotto attacco, a causa delle politiche europee e della promozione della carne sintetica».
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