STATISTICHE Lodi è una delle poche province con più lavoratori che pensionati

Denatalità e invecchiamento assumono toni a tratti preoccupanti

Lo scorso anno nel Lodigiano gli occupati nel mondo del lavoro sono risultati 101.000, i pensionati 81.0000. Il saldo positivo di 19.000 unità colloca il nostro territorio al 24° posto della graduatoria nazionale stilata su dati Inps e Istat dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre nell’indagine (in rete da sabato scorso) dedicata al confronto, riferito al 2022, tra il numero degli occupati e quello delle pensioni erogate.

Lo studio evidenzia come denatalità e invecchiamento della popolazione abbiano determinato a livello nazionale un saldo tra occupati e pensionati vicino allo zero (i primi sono 327.000 in più, 23.099.000 contro 22.772.000). Solo in 42 province, in larghissima parte del Nord e del Centro Italia, il numero degli occupati è risultato superiore a quello dei pensionati.

Il saldo positivo registrato sul territorio lodigiano è risultato in valori assoluti l’ottavo in Lombardia, inferiore a quelli delle province di Milano (342.000 occupati in più rispetto ai pensionati, 1° posto nella graduatoria nazionale), Brescia (107.000, 3° posto), Bergamo (90.000, 4° posto), Monza Brianza (75.000, 8° posto), Varese e Como (33.000, 19° posto), Mantova (21.000, 23° posto).

Nelle prime dieci posizioni, oltre alle città lombarde citate, figurano Roma (326.00 occupati in più rispetto ai pensionati, 2° posto nella graduatoria nazionale), Bolzano (87.000, 5° posto), Verona (86.000, 6° posto), Firenze (77.000, 7° posto), Padova (74.000, 9° posto ), Vicenza (67.000, 10° posto).

Le situazioni più squilibrate riguardano le province di Palermo (74 mila pensionati in più rispetto agli occupati), Reggio Calabria (85 mila), Messina (87 mila), Napoli (92 mila) e Lecce (97 mila).

L’analisi della Cgia ricorda che negli ultimi cinque anni la popolazione italiana in età lavorativa è scesa di oltre 755 mila unità, un fenomeno che rappresenta «un grosso problema per tanti imprenditori».

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