« Sono troppi i comuni senza una banca: i sindaci mettano spazi a disposizione»

L’appello del segretario generale della Fabi Ettore Necchi a fronte della continua chiusura di filiali

Lorenzo Rinaldi

Sono più di 4 milioni gli italiani “senza banca”, cioè gli abitanti dei 3.062 comuni della Penisola nei quali non sono più presenti filiali bancarie. Su un totale di 58,9 milioni di cittadini, sono dunque 4.131.416 quelli che vivono in territori in cui le banche sono assenti, pari al 7 per cento della popolazione totale.

Percentuale che presenta vistose differenze su base geografica: se al Nord la “desertificazione” bancaria interessa il 6 per cento della popolazione, al Centro il fenomeno risulta più circoscritto (3,2 per cento), mentre al Sud e nelle isole, dove la questione è decisamente più marcata, i cittadini che non hanno più un’agenzia bancaria “sotto casa” né a distanza contenuta rappresentano il 10,7 per cento dei residenti. La Campania è la prima regione per numero di abitanti senza banca: sono 700mila.

Sono alcuni dei numeri della ricerca sulla desertificazione bancaria della Fabi, Federazione autonoma bancari italiani, che evidenzia come «tutto ciò è frutto della progressiva chiusura delle agenzie da parte delle banche: gli sportelli, 32.881 nel 2012, a fine 2021 erano 21.650, in calo di 11.231 (-34 per cento)».

Tra le Regioni più grandi, sottolinea l’analisi della Fabi, quella che presenta una minore presenza di banche, in termini percentuali, è la Calabria col 28,8 per cento dei cittadini residenti in territori non coperti da agenzie bancarie. Poi, a seguire: Piemonte (13,8 per cento), Abruzzo (12,6 per cento), Campania (12,5 per cento). Fra le regioni più piccole, il record è del Molise (37,3 per cento) seguita, dalla Valle D’Aosta (33,4 per cento). Nelle isole, la desertificazione bancaria interessa il 6,7 per cento della popolazione in Sicilia e il 6,1 in Sardegna.

Emilia Romagna e Toscana sono, invece, le regioni che presentano il maggior tasso di bancarizzazione del territorio nazionale: la popolazione che risiede in comuni senza banche, infatti, corrisponde, rispettivamente, solo all’1,2 e all’1,5 per cento del totale. In termini assoluti, la regione con il maggior numero di comuni senza banche è il Piemonte (713 enti locali, 587mila abitanti), seguita da Lombardia (483 enti locali, 575mila abitanti) e, più staccate, Calabria (280 enti locali, 531mila abitanti), Campania (280 enti locali, 699mila abitanti), Lazio (179 enti locali, 245mila abitanti), Abruzzo (173 enti locali, 160mila abitanti). In Sicilia e in Sardegna, i comuni senza abitanti sono rispettivamente 132 (320mila abitanti) e 111 (96mila abitanti).

Dalla ricerca, realizzata incrociando i dati statistici della Banca d’Italia e dell’Istat aggiornati a fine 2021, emerge che in meno di 10 anni le banche italiane hanno chiuso 11.231 sportelli: le agenzie erano 32.881 a fine 2012, per poi calare a 23.480 nel 2020 e ancora a 21.650 a fine 2021. Dal 2012 la riduzione è stata pari al 34,16 per cento, mentre tra il 2020 e il 2021 la contrazione è stata del 7,79 per cento: in un solo anno le chiusure sono state 1.830. La contrazione ha interessato anche il personale: le lavoratrici e i lavoratori bancari erano 315.238 a fine 2012, 275.433 a fine 2020 e 269.625 a fine 2021.

Dati drammatici secondo Ettore Necchi , segretario provinciale della Fabi di Lodi , «che denotano scarsa lungimiranza da parte dei vertici delle banche». Anche il Lodigiano e il Sudmilanese soffrono per la progressiva chiusura di sportelli bancari, specie nei centri più piccoli. E l’apertura di sportelli digitali, secondo i sindacati, non è la soluzione adeguata. Cosa fare dunque? «Una proposta da avanzare ai sindaci è quella di mettere a disposizione delle banche dei locali pubblici, gratuitamente o a prezzi calmierati, in modo che possa essere mantenuto aperto lo sportello bancario. Nei comuni lodigiani dove questa strada è stata intrapresa la filiale bancaria è stata salvata e i cittadini sono soddisfatti. Uno speciale appello va poi indirizzato a Bcc Centropadana e Bcc Lodi: essere banca del territorio significa esserci fisicamente, andando a presidiare quei luoghi da cui le grandi banche sono scappate».

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