Smart working più efficiente con i calcoli dell’ingegnere Lucia Cattani

LODI La dottoressa ha studiato e presente il coefficiente energetico per coniugare gli interessi del lavoratore, dell’impresa e dell’ambiente

Lodi

Una legge sullo smart working in Lombardia con il contributo dell’ingegnere lodigiana Lucia Cattani. Una legge che tiene conto del principio dei “3 win”, tutti devono vincere, il lavoratore, il datore di lavoro e l’ambiente. Per fare questo è necessario un calcolo scientifico che ha individuato la dottoressa Cattani e che ha presentato anche alla Camera l’estate scorsa.

La dottoressa ha spiegato il concetto di valutazione degli indici di efficienza dello smart working, per misurare l’impatto positivo dal punto di vista energetico: un modello che tenga conto di tutto.

Il 17 ottobre, la dottoressa Cattani ha partecipato al convegno in Regione intitolato “Fare impresa in Lombardia: smart working, sostenibilità sociale e ambientale”, moderato dalla consigliera regionale dei 5 stelle Paola Pizzighini, aperto da un intervento a distanza di Giuseppe Conte. L’onorevole lodigiana Valentina Barzotti ha presentato il progetto di legge regionale, poi sono intervenuti anche Ilaria Fontana, vicepresidente dei 5 stelle alla Camera, Nunzia Catalfo, già ministra del lavoro, l’europarlamentare Gaetano Pedullà, Marco Zerbino, membro del comitato politiche giovanili e Marco Carlomagno, segretario generale Flp (Federazione lavoratori pubblici) .

«L’obiettivo - spiega la dottoressa Cattani - è offrire uno strumento aggiornato per superare le criticità che hanno caratterizzato il periodo pandemico. Lo smart working è un lavoro ibrido che deve coniugare i benefici della riduzione degli spostamenti con quelli della cooperazione in presenza. Tra l’altro, quando si è in smart si possono valorizzare anche gli spazi di coworking, o riscoprire il lavoro in ambiti diversi, valorizzando anche la presenza di antichi borghi. Lo smart workin garantisce più tempo per la famiglia, aiuta il lavoratore e le imprese. Si tratta, insomma, di trovare un modello virtuoso fortemente voluto soprattutto dai giovani, superando il mito del presenzialismo».

Secondo l’ingegnere Cattani, si tratta di «lavorare per obiettivi e cercare di essere attrattivi per i giovani che altrimenti vanno all’estero. Bisogna accettare i cambiamenti. Non possiamo rimanere fermi ad antichi modelli».

Lucia Cattani è pioniera italiana nel campo dell’efficienza energetica, è componente dell’elenco delle 100 esperte Stem ed è tecnovisionaria sull’acqua (è infatti una delle esperte internazionali di acqua atmosferica e dispositivi per estrarre acqua dall’aria e migliorare l’efficienza energetica).

«L’indice - ha spiegato - consente di valutare l’impatto ambientale, energetico e organizzativo del lavoro agile, fornendo dati e parametri utili per scegliere soluzioni efficaci su misura per lavoratori e aziende».

«Il lavoro da remoto può essere realmente smart – ha spiegato Cattani – solo se valutato con consapevolezza. L’indice nasce per analizzare benefici e criticità: dal consumo energetico domestico ai vantaggi ambientali legati alla riduzione degli spostamenti. Non si tratta solo di risparmiare, ma di capire quando e per chi conviene, tenendo conto delle politiche di compensazione, dell’equilibrio tra comfort e impatto, e delle specificità di ogni contesto».

All’incontro hanno partecipato, Ilaria Fontana, vicepresidente del Gruppo M5S alla Camera, Marco Carlomagno, segretario generale FLP, Paola Pizzighini, consigliera regionale M5S Lombardia e Nunzia Catalfo, già ministra del lavoro.

Il prossimo obiettivo è presentare la proposta di legge anche a livello europeo.

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