SICCITÀ Report di Anbi, la crisi idrica ha ridotto della metà il prelievo per l’agricoltura

La situazione critica vissuta lo scorso anno ha convinto la Regione ad attivare un tavolo ad hoc

Alessandro Beduschi (assessore regionale all’Agricoltura) e Massimo Sertori (assessore regionale con delega all’Utilizzo delle risorse idriche) sono intervenuti alla presentazione del ‘Report sulla stagione irrigua in Lombardia – 2022’, realizzato dall’associazione che rappresenta i 12 consorzi di bonifica e irrigazione lombardi Anbi Lombardia.

«Come Regione Lombardia – ha detto Massimo Sertori – stiamo lavorando a una gestione straordinaria dell’attuale emergenza. Cercando di preservare la poca risorsa idrica disponibile e condividendo le politiche di utilizzo. Il dialogo e il confronto quotidiano diventano, quindi, fondamentali per una gestione coordinata e strutturata tra i vari livelli istituzionali e gli utilizzatori».

La situazione critica vissuta lo scorso anno ha convinto la Regione ad attivare un tavolo ad hoc, con tutti gli attori coinvolti, a cui è stato aggiunto un nuovo luogo di confronto che mette in rete anche il Piemonte, e un ulteriore focus interregionale dedicato al Garda, che include anche Veneto e Trento.

«Per cercare di risolvere alla radice il problema, in Lombardia – ha osservato Sertori – sono necessari investimenti per efficientare la rete idrica. Per ridurre le perdite nei canali adduttori principali, garantire maggiore flessibilità nella distribuzione della risorsa e realizzare alcuni interventi importanti per ripristinare o mantenere la capacità d’invaso esistente in particolate nei grandi laghi regolati. Tutti temi che, ne sono certo, affronteremo in maniera concreta con il nuovo commissario Matteo Salvini».

«La raccolta dei dati – ha aggiunto Alessandro Beduschi – in una fase in cui la crisi idrica morde particolarmente, consente di raffinare le decisioni, in modo più omogeneo possibile. La scarsità di acqua impone un uso che sia il più razionale possibile, tenendo presente la centralità del settore agricolo. Queste informazioni sempre più puntuali saranno però fondamentali anche per la programmazione degli investimenti, dato che la sfida post emergenza è migliorare e razionalizzare la gestione di un bene tanto prezioso quanto sempre meno disponibile. In tal senso, la figura di un commissario deve essere vista come un valore aggiunto per semplificare le procedure e sbloccare le opere necessarie».

Entrambi gli assessori, guardando il report, hanno convenuto che i dati rappresentano una realtà tra le più critiche di sempre: nel mese di luglio sono stati superati i 200 mm di fabbisogno irriguo netto. Molto più rispetto a una media di 140, a fronte un valore di 41 millimetri di precipitazione media complessivo nell’areale di pianura. Il deficit pluviometrico negativo segnato ha oscillato tra i 30 e i 60 millimetri. Con riserve idriche ridotte del 60%, l’irrigazione è riuscita solo in parte a colmare questa differenza. I 4,6 miliardi di metri cubi d’acqua prelevati – il dato riferito alle sole acque superficiali mostra una riduzione di quasi la metà rispetto ai volumi mediamente utilizzati – non sono bastati a fronteggiare interamente le necessità irrigue. Questo ha influito anche sull’equilibrio ambientale complessivo a partire dalla riduzione della falda.

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