SANT’ANGELO Il grande sogno di intitolare Malpensa a santa Cabrini

Tra il 2002 e il 2007 si parlò della possibilità di dedicarle l’aeroporto

La proposta di intitolare l’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi che tante polemiche ha creato ma che sembra potersi concretizzare a breve riscopre il grande sogno, irrealizzato, di intitolare l’aviosuperficie a Santa Francesca Cabrini, una sfida che arrivò alle più alte istituzioni civili e religiose, fino al Papa, e che tenne banco nel dibattito locale e in quello nazionale per anni senza che riuscisse a diventare realtà. Una battaglia che portò poi all’intitolazione della stazione centrale di Milano alla santa.

Per uno strano scherzo del destino, protagonisti amministrativi di quel sogno furono Pino Carlin e Cristiano Devecchi, all’epoca il primo sindaco, il secondo vicesindaco e assessore al turismo, oggi di nuovo al governo cittadino con Devecchi diventato primo cittadino e Pino Carlin consigliere comunale, ma anche colonna d’esperienza della maggioranza. Proprio tra il 2002 e il 2007 furono gli anni in cui maggiore fu la spinta barasina per l’intitolazione alla santa dell’aeroporto di Malpensa.

«I dettagli si affievoliscono, ma il ricordo di quella pazza, fantastica avventura è ancora ben vivo – racconta il sindaco Cristiano Devecchi -. A partire dalla Chiesa locale e dal Comune di Sant’Angelo ci fu un movimento popolare e una incessante campagna di promozione di quell’idea. Tutto ebbe inizio nel 2002, quando Silvio Berlusconi presidente del consiglio venne a San Rocco al Porto per la posa della prima pietra del nuovo ponte sul Po dell’Alta velocità Bologna-Milano. Ricordo benissimo che era una giornata di pioggia intensa. Fu monsignor Iginio Passerini a parlare al presidente dell’idea di intitolare Malpensa a Santa Francesca Cabrini, e Berlusconi diede il suo assenso e il suo appoggio. Da lì partì tutto».

Devecchi forse non ricorda la data esatta, ma che era particolarmente significativa. Era il 15 luglio, festa di Madre Cabrini, e forse anche per questo Berlusconi, uomo da sempre attento ai segni, diede il suo assenso. «Realizzammo della cartoline con tutti gli istituti cabriniani a favore della candidatura, parlammo con l’allora presidente di Regione Lombardia Formigoni e poi con Letizia Moratti sindaco di Milano, che era particolarmente devota a santa Francesca Cabrini e che ci diede il massimo supporto – ricorda ancora Devecchi -. Organizzammo un consiglio comunale aperto al Castello con tutti i capigruppo del consiglio comunale di Milano. Partirono due bus per andare a Roma in San Pietro e perorare con il Papa la causa dell’intitolazione. Fu davvero un grande movimento, e a un certo punto sentimmo di potercela fare. Poi si perse l’attimo, le decisioni non arrivavano, cambiò l’amministrazione. Il sogno si affievoliva. Fu la stessa Moratti, capito che Malpensa non sarebbe stato l’aeroporto internazionale Santa Cabrini, a spingere perché le fosse intitolata la stazione centrale, come poi avvenne nel 2010».

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