Rincari record per olio e pane con la guerra, Lodi nelle prime posizioni in Italia

Nella classifica di Assoutenti il capoluogo registra un aumento fra gennaio e marzo sopra il 6 per cento

Andrea Bagatta

Rincari di olio di semi, di pane e di pasta, la guerra in Ucraina spinge all’insù i prezzi dei generi alimentari di base in tutto il Paese, ma i rincari sono diversificati e arrivano a valori non giustificabili. Lo denuncia Assoutenti, che ha realizzato la classifica delle città dove i listini al dettaglio di questi alimenti hanno subito gli aumenti maggiori. Lodi nelle primissime posizioni per i maggiori aumenti di olio e pane. I paragoni tra gennaio e marzo confermano le esperienze quotidiane di chiunque faccia la spesa. Il pane al chilogrammo aumenta del +12,21 per cento a Cremona, città con il maggior rincaro. Dopo Cosenza e Terni con incrementi superiori rispettivamente all’8 e al 7 per cento, ci sono Belluno, Lecco e Lodi, tutti sopra al 6 per cento. Nel Lodigiano il prezzo medio rilevato è passato da 3,27 euro al chilo a gennaio a 3,47 euro a marzo, con un aumento del +6,12 per cento in soli due mesi. Ma Lodi fa i conti soprattutto con l’esplosione del prezzo medio dell’olio di semi: il record è di Verona, dove il costo al dettaglio è cresciuto del +44,44 per cento, ma al secondo posto a livello nazionale c’è proprio Lodi con un incremento del +42,64 per cento. In media, per un olio di semi a gennaio erano necessari 1,97 euro, ma a marzo lo stesso litro si poteva comprare per 2,81 euro. Staccatissime le altre città, pur con rincari elevati: 25 per cento a Mantova, 22,04 a Cremona e poi tutte le altre. Solo nella pasta, nel mini-paniere preso in considerazione da Assoutenti, Lodi non figura tra le prime 20 province italiane per rincari, in cui al primo posto si trova Messina, +13,22 per cento, seguita da Venezia, +11,11 per cento, e Rovigo, +8,61 per cento.

«A inizio conflitto avevamo denunciato il rischio di rincari proprio per quei prodotti realizzati con materie prime di cui Russia e Ucraina sono principali esportatori – afferma il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – I numeri ufficiali ci danno oggi ragione: al di là dei record registrati da alcune province, gli aumenti dei prezzi di pane, pasta e olio di semi sono generalizzati e interessano tutte le città, e a fine anno avranno un impatto pesante sui bilanci delle famiglie, essendo beni primari. In tale contesto, il rischio di speculazioni sulla pelle dei consumatori è elevatissimo: per questo invieremo il report a Mr. Prezzi (il Garante per la sorveglianza dei prezzi, ndr) , affinché indaghi sugli aumenti spropositati dei listini».

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