Redditi e pensioni di cittadinanza, il Lodigiano oltre quota 2mila percettori

Il governo intanto prepara misure più stringenti per la concessione dopo la scoperta di numerose irregolarità nella fruizione

Sono stati 1.897 i percettori di reddito di cittadinanza a Lodi e provincia a settembre, 262 quelli che ricevono la pensione di cittadinanza. Entrambi i valori sono in crescita rispetto alla rilevazione di maggio, quando erano 1.804 i nuclei familiari sostenuti da reddito di cittadinanza, 231 quelli con pensione di cittadinanza. E intanto il Governo prepara la stretta, dopo le polemiche politiche e le inchieste che hanno portato alla luce irregolarità nella fruizione del sussidio, anche nel Lodigiano.

Nella cabina di regia del Governo per la manovra economica, riunitasi mercoledì, le ipotesi più concrete di modifica del meccanismo del reddito di cittadinanza riguardano la sospensione del sussidio dopo il secondo no alle proposte di lavoro, almeno per le persone giudicate occupabili, con un sistema di diminuzione dell’assegno mensile a partire dal sesto mese, un po’ come avviene per la Naspi. Il tutto accompagnato con un maggior rigore nei controlli in fase di richiesta e accesso al sostegno. In attesa di definire con la manovra economica in Parlamento il quadro esatto degli interventi, e ormai sepolta l’ipotesi di cancellazione del reddito di cittadinanza, si registra però un costante aumento dei percettori nel Lodigiano, in conseguenza della crisi economica innescata dalla pandemia. Tra reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza i percettori sono 2mila 159, a gennaio erano 2mila 101, a maggio 2mila 035. In crescita anche le persone coinvolte, cioè quelle che grazie ai sussidi traggono sostentamento appartenendo al nucleo familiare percettore. A settembre erano 4mila 295 per il reddito di cittadinanza, 300 per la pensione di cittadinanza. Gli importi medi erogati restano sostanzialmente stabili: in leggera flessione a 512,85 euro per il reddito, stabile a 232,88 per la pensione rispetto ai valori di maggio.

Nei primi nove mesi dell’anno, da gennaio a settembre, sono stati complessivamente 2mila 246 i nuclei familiari assistiti con reddito o pensione di cittadinanza, erano stati 2mila 867 nell’intero 2020 e ben 3mila 631 all’esordio nel 2019 da aprile (quando era stato introdotto) a dicembre. L’andamento statistico, tuttavia, può contenere delle oscillazioni dovute ai tempi di fruizione del reddito, 18 mesi rinnovabili, tanto da mostrare dei picchi di attivazioni all’avvio della misura e successivamente nell’ultimo trimestre 2020 in corrispondenza del rinnovo delle pratiche di prima attivazione.

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