Rallenta il Pil in Lombardia, ma le stime 2023 puntano a un leggero rialzo

Secondo il centro studi di Assolombarda il clima di fiducia del manifatturiero resta inferiore al 2021

Il Pil lombardo rallenta nel 2022, e se le stime per il 2023 sono in leggero rialzo, tra gli imprenditori resta molta incertezza.

Il centro studi di Assolombarda, nel “Booklet Economia” ha riportato un aumento delle prospettive legate al prodotto interno lordo sul 2023. Nel dettaglio, si parla di una crescita pari allo 0,6%, in aumento rispetto al +0,3% stimato nel trimestre precedente, e più alto anche rispetto al +0,4% previsto da Prometeia per l’Italia. Siamo tuttavia ancora decisamente lontani dal +4,3% registrato lo scorso anno.

Alla fine dell’anno scorso, il PIL in Lombardia risultava del +3,8% superiore rispetto al 2019, un dato molto superiore rispetto al +0,7% dell’Italia, e anche superiore rispetto ai territori più produttivi d’Europa (+0,5% Bayern, -0,3% Baden-Württemberg, -2,3% Cataluña).

«Il Pil lombardo rallenterà nel 2023 - commenta il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada -, ma vedremo comunque una crescita, seppur lieve. In questo inizio di anno, migliorano le previsioni legate all’economia del territorio, con i dati che ci restituiscono segnali positivi in termini di fiducia per il prossimo futuro. Quello che serve ora è dare un impulso positivo a una regione che è il motore della crescita dell’intero Paese e che, attraverso le filiere, impatta sull’intero tessuto economico nazionale». Secondo Spada è necessario sviluppare una politica industriale volta a rafforzare l’innovazione nel manifatturiero e completare le infrastrutture strategiche.

Guardando i dati emersi nel documento, l’espansione lombarda è stata trainata dalle costruzioni (+10,4% la crescita annua del valore aggiunto) e dai servizi (+4,9%), seguiti dall’industria (+1,2%).

Per quanto riguarda l’occupazione, secondo le stime, durante quest’anno dovrebbe trovare ai livelli pre-pandemici.

Il clima di fiducia del manifatturiero, secondo i dati, rimane nel Nord-Ovest su livelli inferiori a quelli registrati tra metà 2021 e metà 2022. Costi e prezzi sono considerati un freno dal 30 per cento degli imprenditori, mentre solo il 12% continua a indicare come una criticità l’allungamento dei tempi di consegna. Tornano, inoltre, ad aumentare gli ostacoli alla produzione: il 18% delle imprese manifatturiere del Nord-Ovest lamenta insufficienza di impianti e materiali, il 16,9% insufficienza di domanda, il 5,6% scarsità di manodopera. In controtendenza rispetto all’industria, il settore dei servizi a inizio 2023 rileva un aumento del clima di fiducia, sia in Italia sia nel Nord-Ovest, recuperando la discesa registrata nella seconda metà del 2022.

© RIPRODUZIONE RISERVATA