
No all’Ops Unicredit, Castagna ottimista
«Prime battute per noi incoraggianti»
RISIKO BANCARIO L’Ad di Banco Bpm ospite Fabi torna sui prestiti alle imprese: «Io mi preoccuperei»
«Le prime battute per noi sono incoraggianti: l’adesione all’Ops è inferiore allo 0,02 per cento del capitale e non ci sembra ci sia entusiasmo per questa offerta». Lo ha affermato l’amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, intervenendo ieri al palazzo del ghiaccio di Milano al 129esimo Consiglio nazionale Fabi, Federazione autonoma bancari italiani (circa duemila presenze totali, da Lodi presente una delegazione di quindici sindacalisti).
Castagna ha parlato dal palco dopo Carlo Messina e Carlo Cimbri, invitato dal segretario generale Fabi Lando Maria Sileoni. Inutile sottolineare che tutta l’attenzione era sull’Ops di Unicredit. L’Ad del Banco Bpm non si è sottratto, segnalando che l’offerta pubblica di scambio lanciata da Andrea Orcel «non ha contenuti valoriali e non sembra avere il gradimento della clientela sui territori. Siamo pronti a difendere le nostre ragioni, che sono la valorizzazione di ciò che la banca ha creato, la difesa dei colleghi, la difesa dei rapporti e delle relazioni sui nostri territori con la clientela». Castagna ha rivendicato poi, sul fronte del credito, «l’attenzione alle Pmi e alle famiglie».
Tra gli argomenti portati dal “numero uno” di piazza Meda, il tema della valorizzazione dell’Ops di Unicredit: «Non c’è mai stato un giorno in sei mesi in cui il valore della proposta è stato più alto del nostro valore di Borsa. Siamo abbastanza sereni - ha aggiunto - certo molto dipenderà dall’offerta finale che dovrà arrivare (dunque se Unicredit rilancerà e di quanto, ndr)». Castagna è stato “solleticato” anche sul Golden power azionato dal governo sull’offerta di Unicredit e ha evidenziato che per effetto dell’Ops «Banco Bpm è da sei mesi sotto passivity rule e questo è un handicap per noi in un momento nel quale l’intero sistema bancario è in movimento».
Quanto alla domanda sull’utilizzo del Golden power da parte del governo in questa Ops (Unicredit ha fatto ampiamente capire di non aver gradito i paletti fissati dal governo), l’Ad del Banco ha replicato: «Non abbiamo voce in capitolo ma è uno strumento che esiste da anni».
Poi, sui singoli paletti. Russia. Unicredit «è presente da anni e non è una grande novità». Risparmio. «Noi operiamo al 100 per cento in Italia». Finanziamenti alle imprese. «È un dato di fatto che noi finanziamo al 100 per cento imprese italiane». Ha poi aggiunto che solo una parte degli impieghi di Unicredit sono a beneficio delle imprese italiane e peraltro è una quota che è calata negli anni: «Io mi preoccuperei».
© RIPRODUZIONE RISERVATA