Nel Lodigiano cinque morti sul lavoro nel 2020: «All’Inail anche le denunce Covid»

Infortuni in calo a causa dello stop delle attività produttive, la Cisl: «Bisogna tenere alta l’attenzione»

Greta Boni

Cinque morti sul lavoro da gennaio a luglio e 1409 denunce di infortunio nel Lodigiano. L’anno scorso, durante lo stesso periodo, le vittime sono state tre, mentre gli incidenti senza decessi 1563, ovvero 154 in meno; nel 2019, inoltre, le vittime erano state 3.

I dati Inail sono stati diffusi nella giornata di ieri dal sindacato Cisl Lombardia. Sul territorio regionale i morti sono stati 177, più del doppio rispetto ai sette mesi del 2019. L’incremento degli infortuni mortali va attribuito alle denunce fatte all’Inail causa Covid-19, ben 121 in tutta la regione al 31 luglio scorso. A livello provinciale l’aumento maggiore delle denunce con vittima deceduta si rileva a Cremona, che passa da 1 a 22 sempre nei primi sette mesi del 2019 confrontati con il 2020, mentre il numero più alto in assoluto si trova a Bergamo con 36 casi nel 2020 seguite da Brescia e Milano con 34.

Dall’analisi dei numeri Inail, si registra un calo delle denunce di infortunio non mortale come conseguenza del forte rallentamento dell’attività produttiva levato al Covid-19. Dai 71.444 di gennaio-luglio 2019 ai 60.899 del 2020. A livello nazionale il calo è del 23,7 per cento, un dato di 9 punti superiore. «Tutto ciò dovrebbe impegnare Regione Lombardia a portare a buon fine il rafforzamento dei dipartimenti di prevenzione, completando le decisioni prese e concordate col sindacato sul reclutamento del personale ispettivo - sottolinea Pierluigi Rancati, segretario regionale Cisl Lombardia -. In nessun modo possiamo consentire che l’impegno per la ripresa economica lasci in coda l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro».

Come ammesso dallo stesso istituto, il confronto tra i mesi del 2020 e del 2019 è da ritenersi, fino ad ora, poco significativo per due motivi: la sospensione su tutto il territorio nazionale, tra il 9 marzo e parte del mese di maggio di quest’anno, di ogni attività produttiva considerata non essenziale che si sta rivelando determinante per il calo delle denunce d’ infortunio, e l’inclusione, a partire dalla rilevazione dello scorso marzo, delle denunce di infortunio relative alle infezioni da Covid-19 avvenute nell’ambiente di lavoro o a causa dello svolgimento dell’attività lavorativa e in itinere, che sta avendo un impatto significativo nell’aumento dei decessi registrati finora, i cui effetti si potranno però valutare solo nei prossimi mesi. Cisl Lombardia sostiene che l’unico confronto attendibile è quello tra i dati degli infortuni accaduti e quelli delle ore lavorate, non ancora disponibili.

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