Merlino: società in causa per 7 anni per avere i contributi per l’energia pulita

Il caso della centralina idroelettrica che usa l’acqua in eccesso dal canale Vacchelli e la riporta nell’Adda

La società che gestisce la centralina idroelettrica realizzata negli ultimi anni sulla traversa di presa del canale Vacchelli a Bocchi di Comazzo ha vinto al Consiglio di Stato, dopo un primo riscontro positivo al Tar del Lazio, contro la decisione del Gse di non riconoscere all’impianto la tariffa incentivante legata all’utilizzo della quota di deflusso minimo vitale delle acque del fiume Adda. L’istanza di contributo era stata presentata dalla Società Valle Cervo nel 2016 ma il Gestore dei servizi elettrici nazionale l’aveva respinta in quanto l’autorizzazione provinciale non specificava quale fosse la quota “dmv”. Nel 2017 Regione Lombardia ha chiarito che per questo tipo di impianti, che non alterano la portata del fiume in quanto l’acqua viene prelevata e subito rilasciata dopo il salto di quota, il deflusso minimo non va considerato, in quanto il suo utilizzo è pacifico. A maggior ragione, come hanno chiarito tramite i difensori nel ricorso anche i vertici del Consorzio che gestisce il Vacchelli, perché questo impianto utilizza l’acqua che il canale rilascia poco dopo averla prelevata, nei casi in cui sia eccessiva rispetto alle necessità irrigue. Le due cause però hanno richiesto sette anni di battaglia.

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