Maltempo, la proposta della Regione: «Ristori anche per le aziende agricole scoperte da assicurazione»

L’iniziativa è sostenuta dalle associazioni di categoria

Non solo la richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza di rilievo nazionale. Ma anche quella di prevedere la deroga dalle norme che escludono dai ristori le aziende agricole non coperte da assicurazione. È così che la Regione, dopo i disastri causati nei campi dall’eccezionale ondata di maltempo, prova ad andare in soccorso dei molti agricoltori non tutelati contro i danni subiti.

L’assessore all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, ha inviato una lettera al ministro Francesco Lollobrigida nella quale sottolinea come gli eventi climatici dei giorni scorsi abbiano «azzerato in pochi minuti le produzioni agricole pronte al raccolto e causato ingenti danni alle strutture e attrezzature». Da qui la richiesta di «assicurare copertura finanziaria anche per le aziende agricole sprovviste di copertura assicurativa».

L’iniziativa è sostenuta dalle associazioni di categoria, anche perché il numero dei non assicurati sarebbe piuttosto alto. «C’è un problema di costi e di franchigia rispetto al danno – spiega Umberto Bertolasi, direttore della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza -. La possibilità di sottoscrivere la polizza è subordinata alle condizioni delle compagnie assicurative, che nell’aprile del 2022 hanno anche cessato di assumersi il rischio sulla siccità. Così oggi sono pochi gli agricoltori che decidono di assicurarsi. Non è un caso, per fare un esempio, che su 45.000 ettari di mais coltivati nelle province di Milano, Lodi e Monza Brianza soltanto il 20% siano coperti da assicurazione».

Costi e franchigie, ma non solo. Ci sarebbe anche la tempistica dei rimborsi della contribuzione pubblica a scoraggiare gli agricoltori. «Sulla zootecnia, sulle serre e su tutto il comparto agronomico - spiega Francesco Pacchiarini, presidente di Confagricoltura Milano, Lodi e Monza Brianza - è previsto un riconoscimento del ministero fino al 70% dell’importo del costo della polizza. Però è dal 2015 che i rimborsi per la zootecnia e per le serre non arrivano. Per quanto riguarda il comparto agronomico i rimborsi sono stati pagati fino al 2021, poi dall’anno successivo sono stati riconosciuti solo al 60% degli aventi diritto. Per il rimanente 40% non c’erano più fondi. E bisognerà aspettare la finanziaria del 2024».

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