Lodi si conferma come polo strategico grazie al maggior numero di “big player”

Il dato sulla provincia dalla classifica “Top 200” elaborata dal Centro Studi di Assolombarda

Industria, servizi, commercio: Lodi si conferma polo strategico per l’economia provinciale, la città nella quale si concentra il maggior numero di “big player”, i “giocatori” migliori nella dinamica di sviluppo territoriale. Lo si evince dall’analisi della classifica Top 200 Lodi, elaborata dal Centro Studi di Assolombarda sulla base dei dati di bilancio disponibili nella banca dati Aida di Bureau Van Dijk e pubblicata all’inizio di dicembre in allegato al “Cittadino”.

Sono 39 le imprese con sede nel capoluogo tra le migliori duecento della provincia per volume di fatturato nel 2022, di cui 12 in forma di Spa e 23 di Srl. Siamo al 19,5% del totale, una quota che vale 4,3 miliardi di ricavi complessivi, pari al 33,5% del fatturato globale delle Top 200, con un incremento di 850 milioni rispetto all’anno precedente (+24%, a conferma del vistoso rimbalzo di +44% nel 2021, l’anno successivo all’esplosione del Covid).

Non solo. Se il 20 per cento delle aziende produce un terzo dei ricavi, la quota di reddito delle imprese cittadine tra le Top 200 è addirittura pari al 45,5% del totale, cioè di 323 milioni su 709, con un incremento rispetto al 2021 di 69 milioni, pari al 27%. Del resto solo 4 aziende su 39 hanno chiuso il 2022 in perdita, una in pareggio, tutte le altre con un conto economico in utile.

Comanda la chimica

Quasi metà del fatturato totale delle “top 39” cittadine è prodotto dal Gruppo Zucchetti (1,9 miliardi per 176 milioni di utile), ma il settore che più caratterizza sotto il profilo quantitativo la realtà economica cittadina è quello chimico-farmaceutico, in tutte le sue declinazioni, a partire dalla cosmetica. Solo Baerlocher Italia Spa (oltre 46 milioni di ricavi, e 6,0 di reddito) fa infatti chimica pura.

L’azienda, tra i maggiori produttori di stabilizzanti liquidi per l’industria del Pvc, fa parte dell’omonimo gruppo tedesco con sede a Unterschleissheim, nei pressi di Monaco di Baviera, leader nella produzione di additivi plastici. Tre sono invece le aziende profumiere. Singolare il caso de L’Erbolario che alla società di produzione (77,5 milioni di ricavi e 4 di utile) aggiunge in classifica L’Erbolario Franchising (39,5 milioni di fatturato), società che gestisce i punti vendita affidati a terzi e che per questo è registrata nel settore commerciale. Di cosmetica si occupano anche la ICR – Industrie Chimiche Riunite della famiglia Martone 58 milioni di fatturato, 1,3 di utile) e Angelini Beauty, parte del gruppo romano Angelini Industries (76 milioni di fatturato, 2,2 di risultato d’esercizio).

All’ambito farmaceutico appartengono Ibsa Farmaceutici Italia (314 milioni di ricavi e 32,6 di reddito d’esercizio), parte del gruppo Institute Biochimique SA di Lugano, e Archimica (ex Euticals, fatturato di 41,5 milioni, 2,9 di utile), specializzata nella produzione di principi attivi farmaceutici passata nel 2019 dal controllo dell’americana Amri a Livia Corporate Development SE, braccio finanziario dell’omonimo gruppo industriale con sede a Monaco. Straniera è anche la proprietà di Technogenetics (54 milioni di fatturato e 1,2 di utile), azienda operante nel campo dell’immunodiagnostica e della genetica molecolare e proprietà del gruppo cinese KHB (Kehua Bio-Engineering Co. Ltd) di Shangai.

Tutta italiana è infine Sipcam Oxon (731 milioni di ricavi, 66 di risultato d’esercizio), colosso mondiale dell’agrofarmaco, che all’impianto di Salerano sul Lambro ha aggiunto negli ultimi anni la ex Asgrow (poi Monsanto e successivamente Agroqualità) di via San Colombano.

Gli altri settori

Chimica e farmaceutica a parte, il quadro delle maggiori imprese cittadine si colloca nell’ampio mondo dei servizi, sia alle imprese (a parte Zucchetti, da segnalare Zeta Service e Microdisegno), che ai cittadini (Azienda Speciale Consortile, Il Mosaico Servizi, Azienda Farmacie Comunali).

Un certo rilievo assume il settore delle Utilities con quattro presenze (Gritti Energia, Ld Reti, Sal Società Acqua Lodigiana, e Gigas Rete, per 275 milioni totali di fatturato), come pure quello delle autoconcessionarie (Lazzari, Galluccio Angelo, F.lli Carteni, Lions Car e Autolivraghi, con ricavi complessivi di circa 120 milioni).

Se si pensa che l’area Trasporti e Logistica assorbe altri 295 milioni di ricavi, resta davvero poco spazio in classifica per il “classico” manifatturiero che pure propone medie realtà piuttosto performanti.

È il caso di Sarel, che produce apparecchiature e quadri di media tensione (28 milioni di ricavi, 1,2 di utile), come di Ever Elettronica, specialista in azionamenti per motori (11,4 milioni di fatturato e 825mila euro di reddito), di Contrel Elettronica, che produce dispositivi elettrici a bassa tensione 9,2 milioni di ricavi e 1,8 di utile, con un Ebit di ben 27,47, il più alto tra le aziende cittadine) e ancora di Socoel, che produce macchine utensili (8,8 milioni fa fatturato, oltre un miliardo si reddito). Un bel segnale per il mondo delle Pmi.

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