LODI Caro energia, bolletta da 12.800 euro per “La Coldana”: «Così si rischia di chiudere»

Il titolare Alessandro Ferrandi, responsabile provinciale per Confartigianato della categoria turismo : «Servono subito interventi adeguati»

«Se non ci saranno interventi adeguati da parte del governo, nel giro di tre mesi il settanta per cento delle attività sarà costretto a chiudere. Poi nei tre mesi successivi chiuderà anche il rimanente trenta per cento».

Lo tsunami del caro energia non risparmia nessuna categoria. Ed è amaro il commento di Alessandro Ferrandi - 35 anni, da dieci titolare del ristorante La Coldana di Lodi (dodici dipendenti), responsabile provinciale per Confartigianato della categoria turismo -. Andare avanti così significa lavorare in perdita. La spesa per l’energia elettrica è aumentata di due volte e mezzo, a luglio abbiamo ricevuto una bolletta di 12.800 euro. E la spesa per il gas è aumentata di quattro volte, a luglio la bolletta è stata di 1.100 euro. Stiamo cercando di dilazionare il pagamento, in questa situazione non c’è molto altro da fare».

Il problema energetico, dice l’imprenditore, dev’essere prioritario nell’azione del governo. «In autunno e in inverno il rischio è di avere il 35-40% del fatturato occupato dalla voce bollette. Inoltre, se il prezzo dell’energia non viene bloccato continuerà il rialzo dei prezzi su tutta la filiera. E questo andrà a discapito di tutti, anche delle famiglie, che già dovranno far fronte ai rincari domestici. Significa che per chi opera in questo settore il rischio è di avere meno clienti. Non stupiamoci se in un contesto come quello attuale ci saranno attività, come ad esempio pizzerie, costrette a raddoppiare i prezzi».

Rischio di chiudere l’attività? «Per il momento non ci pensiamo, ma se non cambia qualcosa in tempi brevi, anche nel nostro settore saranno molti gli imprenditori in gravi difficoltà».

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