Lavoro, nel Lodigiano previste 590 nuove assunzioni in luglio

Per gli incarichi dirigenziali solo il 4 per cento dei posti ipotizzati a luglio è destinato ai giovani

Da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con ANPAL, emerge che per il mese di luglio 2020 ci sono in programma nuovi ingressi nelle imprese. Su un totale complessivo di 21.200 assunzioni, 18.210 saranno a Milano, 2.410 a Monza Brianza e 590 per Lodi.

Nonostante un calo del 47,2% rispetto a questo stesso periodo nel 2019, il capoluogo porta comunque il suo contributo al mondo del lavoro. I settori coinvolti sono molteplici e vanno dall’area produzione di beni ed erogazione del servizio che prevede 260 nuovi lavoratori, all’area direzione e servizi generali che ne vede (solamente) 10 passando per l’area amministrativa (30), le aree commerciali e della vendita che ricercano 130 persone senza dimenticare le aree tecniche e della progettazione che ne vogliono 60 e le aree della logistica dove ne servono 100. Nei settori elencati, il 45% dei posti sarà in imprese che hanno da 1 a 49 dipendenti; il 30% ne ha oltre 250 e il 25% si situa nel mezzo con 50-249 assunti.

Il livello di istruzione richiesto per queste nuove 590 assunzioni varia. Il più voluto è il diploma di scuola media superiore per il 36% dei casi, segue il completamento della scuola dell’obbligo con il 34%, il 23% richiede una qualifica o diploma professionale e, in ultimo, è richiesta una laurea solo per il 7%.

Non solo il titolo di studio ma anche la classe d’età è un fattore decisivo. La Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, infatti, ha estrapolato dal totale delle assunzioni su Lodi – le “famose” 590 – la percentuale di potenziali assunti sotto i 30 anni e la percentuale di assunzioni per le quali l’età non è presa in considerazione. I risultati parlano di un 32,6% a favore dei “giovani” rispetto a un 25,1% per il quale l’anno di nascita lascia indifferenti.

Unendo il fattore titolo con il fattore età ed entrando nei dettagli dell’analisi, risulta che in posizioni dirigenziali o d’elevata specializzazione il 4% dei posti è “riservato” ai giovani e il 32% alle altre fasce. Nel settore impiegati si preferiscono i giovani per il 31,8%; preferenza espressa anche nel settore commessi e personale in negozio per il 54,3%; “vince” invece l’indifferenza sull’età nel settore servizi turistici per il 45,8%. Tra gli operai, il campo dell’edilizia e della conduzione di mezzi di trasporto vuole persone con esperienza rispettivamente per il 38,5% e per il 26% mentre le attività metalmeccaniche e elettromeccaniche preferiscono per il 50% personale entro i 29 anni. Nel mondo delle “professioni non qualificate”, nell’ambito della logistica ha la meglio la giovane età per il 37,8% mentre tra i servizi alla persona si sceglie l’esperienza nel 28,4% dei casi.

Ipotizzando di “rispettare” le caratteristiche richieste sia a livello di preparazione che d’età, cosa offrono le imprese? Una buona parte della torta, ben il 61%, elargisce contratti a tempo determinato; il 14% propone l’indeterminato e il restante 25% si divide tra somministrazione (16%), “altri” non dipendenti (5%), apprendistato (3%) e collaboratori co.co (1%).n 

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