LAVORO In aumento le assunzioni nel Lodigiano, ma pochi i contratti “fissi”

Nel 2022 ci sono state 14.184 cessazioni di rapporti di lavoro, un saldo positivo di 1.534

LAVORO In aumento le assunzioni nel Lodigiano, ma pochi i contratti “fissi”
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Nel Lodigiano, nel 2022, ci sono state più assunzioni che cessazioni di rapporti di lavoro, ma rimangono parecchi elementi critici, a partire dalla qualità del lavoro (solo una piccola parte è a tempo indeterminato) e sulle differenze di genere.

Secondo i dati dell’Osservatorio sul precariato, aggiornati al terzo trimestre, il totale dei nuovi assunti in Lombardia è di 1.148.220, di cui 15.718 in Provincia di Lodi. Nello stesso tempo, ci sono state 1.018.739 cessazioni, di cui 14.184 in provincia di Lodi. Il saldo, quindi, a Lodi è positivo, ed è di 1.534.

Lodi, in termini assoluti, si piazza al penultimo posto (ma ha anche una popolazione esigua rispetto alle altre province); l’unico territorio in cui il saldo è negativo è Sondrio.

Si può, tuttavia, fare una riflessione sulla qualità del lavoro che viene somministrato. Delle 15.718 nuove assunzioni lodigiane, infatti, soltanto 3.820 sono a tempo indeterminato (24, 3%), a fronte di 5.032 cessazioni di contratto a tempo indeterminato. Le altre assunzioni sono a termine (6.508), in apprendistato (685), stagionali (413), in somministrazione (3.390) o con contratto intermittente (902).

L’altro elemento significativo riguardo ai dati sulle assunzioni nel Lodigiano è quello legato all’occupazione femminile: dei 15.718 nuovi assunti, infatti, 9.543 sono uomini, e soltanto 6.175 sono donne. Un gap ancora più significativo se si guarda alle assunzioni a tempo indeterminato: delle 3.820, infatti, ben 2.568 sono uomini, e 1.252 sono donne. Un terzo.

Infine, altro elemento importante per guardare la direzione del mercato del lavoro è l’età dei nuovi assunti: nel Lodigiano, delle 15.718 nuove assunzioni, 6.010 sono giovani under 30. Per i giovani under 30, poi, trovare un contratto a tempo indeterminato è il doppio più difficile rispetto ai più maturi: soltanto il 12,86 per cento, infatti, nel 2022 ha firmato un contratto di questo tipo prima dei 30 anni.

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