La Zeta Service di Lodi promossa dai dipendenti più giovani

L’azienda che si occupa di buste paga e risorse umane si conferma ai piani alti della classifica per la qualità dell’ambiente lavorativo

La Zeta Service di Lodi continua a collezionare riconoscimenti per la qualità del proprio ambiente lavorativo. Fondata nel 2003 dalla cremasca Silvia Bolzoni, la società con sede in via Selvagreca (ma anche filiali a Milano, Torino, Bologna, Roma, Novara, Rivoli e Treviso) si occupa di buste paga e di risorse umane, con una visione “problem solving” e clienti del calibro di Nexive e Il Gigante. Si parla di 300 collaboratori e 600 clienti.

Questa volta è arrivato il riconoscimento della quarta posizione - nella classifica italiana “Best workplaces for millennials” della filiale italiana del Great Place to Work Institute, realtà internazionale anch’essa impegnata nella gestione delle risorse umane ma anche nella loro motivazione per il successo delle imprese, sulla base delle risposte fornite dai lavoratori nati tra il 1980 e la metà degli anni ’90, per valutare le aziende con le quali collaborano in base alle opportunità di crescita offerte e all’ambiente lavorativo positivo e stimolante.

Zeta Service accoglie l’ennesimo riconoscimento con soddisfazione, anche perchè arriva in un periodo nel quale si è fatto un massiccio ricorso allo smart working e quindi l’ecosistema umano dell’ufficio ha modificato molte delle proprie coordinate: «La vera sfida per la nostra azienda è riuscire a mantenere nel tempo le caratteristiche che la rendono un Great place to work e ogni riconferma è quindi molto importante», spiegano da via Selvagreca. «Siamo felici che i nostri giovani continuino ad apprezzare Zeta Service e che vedano in noi una guida per la loro crescita professionale e personale. – commentato Silvia Bolzoni, amministratore delegato di Zeta Service –. Riflettiamo sempre molto sulle caratteristiche dei nostri collaboratori, ognuno di loro vive l’azienda in modo diverso, ed è per questo che ci organizziamo sempre per rispondere alle differenti esigenze presenti in azienda. I ragazzi più giovani hanno bisogno di obiettivi più a breve termine, di feedback continui, di sentire che la crescita è continua, che l’azienda offre stimoli e possibilità. E soprattutto adesso, che stiamo lavorando tutti in smart working, ci stiamo impegnando per mantenere saldo il legame creato con chi è già in azienda».

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