La denuncia dell’imprenditore di Codogno: «Cerchiamo tecnici specializzati ma non li troviamo, siamo costretti a rinunciare alle commesse»

Massimiliano Disingrini, titolare dell’azienda “Dimensione Sicurezza”, si sfoga: «Bisogna intervenire in fretta sul rapporto tra scuola e impresa, tra qualche anno non ci saranno più nemmeno gli idraulici»

«Cerchiamo tecnici specializzati ma non li troviamo. E per assenza di personale siamo costretti a rifiutare commesse». La voce è quella di Massimiliano Disingrini, 43 anni, titolare dell’azienda “Dimensione Sicurezza” di Codogno, associata a Confartigianato Imprese Lodi, specializzata nei servizi di installazione e manutenzione di sistemi di videosorveglianza, controllo accessi, antincendio e antifurto rivolti alle abitazioni private, alla grande distribuzione, alla ristorazione, alle banche, agli impianti petroliferi, alle centrali di biogas. «Io e i miei due soci siamo alla ricerca da molto tempo di personale - dice -. In questo periodo ci servirebbero due o tre tecnici, ma trovarli è diventato impossibile, ci abbiamo provato in tutti i modi. Purtroppo nel corso degli anni la scuola non ha fatto il suo dovere e le imprese nemmeno. Quello tra scuola e impresa è un rapporto da migliorare perché è urgente il riavvicinamento dei giovani al mondo manifatturiero. Se non si interviene in fretta, tra qualche anno non ci saranno più nemmeno gli idraulici».

L’azienda - che opera in tutta Italia, occupa 12 persone ed ha chiuso il 2022 con un fatturato di circa 2 milioni di euro - sta puntando anche sulla formazione dei giovani. «È una strada lunga, ma sarebbe anche la migliore. Il problema è che molti ragazzi dopo qualche settimana, a volte dopo pochi giorni, abbandonano il lavoro. Purtroppo ne abbiamo visti tanti lasciare da un giorno all’altro. I giovani sono alla ricerca di lavori più comodi, non accettano l’idea di dover fare la gavetta, non si accontentano dei seicento euro del tirocinio, vorrebbero lavorare poco e guadagnare subito tanto. Un tecnico già esperto da noi guadagna oltre duemila euro al mese, ma evidentemente è una prospettiva che non attira l’interesse dei giovani che devono imparare un mestiere, tanto meno se pensiamo che la nostra è un’attività che richiede trasferte e disponibilità di orari. La gioventù di oggi è preoccupante». Il tema è stato toccato da Disingrini (spesso ospite in Rai in qualità di esperto di sistemi di sicurezza) il giorno di Ferragosto al Tg1. «Non era l’argomento del mio intervento, ma un riferimento alle difficoltà di cui parliamo c’è stato. Sono molto preoccupato da questa situazione, e lo sono anche tanti altri imprenditori con i quali mi capita di parlarne. Bisogna cambiare mentalità».

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