
Imprenditori “over 70” in crescita nel Lodigiano
IL RAPPORTO I titolari di aziende individuali sono passati dal 5,6 al 7,1%
Anche nel Lodigiano sono in aumento i titolari over 70 di imprese individuali: al 30 giugno 2025 sono risultati 587, il 7,1% del totale dei titolari di ditte individuali in attività sull’intero territorio provinciale; nel 2015 erano 526, il 5,6% del totale. I dati sono contenuti in uno specifico rapporto di Unioncamere-Infocamere diffuso venerdì scorso dal quale emerge che in Italia negli ultimi dieci anni il numero di titolari di imprese individuali over 70 è cresciuto di quasi 25mila unità mentre quello complessivo delle imprese individuali si è ridotto di oltre 300mila.
L’incidenza del 7,1% riscontrata lo scorso giugno nel Lodigiano è in linea con il dato medio regionale, ma inferiore a quello medio nazionale (10,7%), alzato dalle medie registrate nelle regioni meridionali, in particolare di Basilicata (15%), Abruzzo (14%), Sicilia (13,3%) e Puglia (13,2%). Questo il quadro lombardo con il dettaglio provinciale: Monza Brianza 1.888 imprenditori titolari di ditte individuali over 70 (il 5,6% del totale degli imprenditori titolari di ditte individuali attive in provincia), Bergamo 2.584 (6,0%), Milano 7.998 (6,4%), Varese 1.902 (6,6%), Lecco 807 (7,0%), Como 1.614 (7,1%), Lodi 587 (7,1%), Brescia 3.970 (7,3%), Sondrio 615 (8,0%), Cremona 1.235 (8,6%), Pavia 2.368 (9,3%), Mantova 2.560 (13,7%).
A livello nazionale il settore dove il fenomeno è più marcato è l’agricoltura: qui un titolare su tre (28,3%) ha almeno 70 anni. Seguono le attività estrattive (50,7%, su valori assoluti però molto piccoli), la fornitura di energia (20,1%) e l’artigianato manifatturiero (9,6%). I valori più bassi riguardano i comparti innovativi, primo tra i quali l’Ict all’interno del quale l’incidenza degli imprenditori titolari over 70 risulta del 4,2%.
«L’invecchiamento dei titolari - annota Unioncamere a commento dell’indagine - riflette una doppia dinamica: da un lato il rallentamento del ricambio generazionale, dall’altro la resistenza, anche culturale, a cedere la guida dell’attività. Il dato preoccupa soprattutto per le piccole imprese tradizionali, spesso familiari e radicate nel territorio, dove il passaggio di testimone è cruciale per garantirne la sopravvivenza».
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