Il kebab “made in Casale” conquista la Francia: «E ora pronti per la Gdo»

“Anatolia Kebab”, 60 dipendenti e 10 tonnellate di carne lavorata al giorno, è attiva

Se vi dovesse capitare di mangiare un kebab in Francia è probabile che la carne arrivi dall’Italia, più̀ precisamente da Casalpusterlengo. Sì, perché il principale mercato di Anatolia Kebab, azienda che ha aperto i battenti lo scorso febbraio nella zona di completamento dell’area artigianale di via Labriola, sono proprio i ristoranti transalpini, paese nel quale la comunità̀turca è molto più numerosa che in Italia e dove, al pari della Germania, la tradizione del kebab è ormai radicata e lontana dal cliché́dei “kebabbari” nostrani.

Una bella soddisfazione per Taylan Arslan che, pur essendo nato e vissuto in Francia, ha scelto l’Italia per realizzare il suo sogno imprenditoriale. Quando gli chiediamo perché proprio l’Italia, Taylan sorride e con soddisfazione spiega: «Ho scelto l’Italia perché è la patria del buon cibo. E il buon cibo è sempre sinonimo di buon cuore! (sorride, ndr). Soprattutto per la qualità delle sue materie prime, ho capito che l’Italia era la terra perfetta per realizzare il mio sogno: sostenere l’integrazione tra culture e popoli attraverso la condivisione della buona tavola».

E in Italia si può dire che abbia vinto tre sfide. La prima contro il pregiudizio che tende a escludere i giovani dalla guida delle aziende: a 34 anni Taylan è a capo di una impresa con 60 dipendenti che lavora circa dieci tonnellate di carne al giorno. La seconda sfidàè culturale perché Taylan è uno straniero, la sua famiglia è curda, originaria dell’Anatolia.

La terza sfida vinta è con la sorte. Perché l’investimento per portare Anatolia Kebab a Casale - e farla crescere in volumi lavorati e in numero di dipendenti - è coinciso con l’emergenza Covid: il trasloco è avvenuto infatti nel weekend del 21-23 febbraio 2020, mentre Conte decretava la prima zona rossa d’Italia, con epicentro Casale e Codogno.

Insiste molto sul tema dell’integrazione Taylan, durante la visita che porta chi scrive, Vittorio Boselli e Sabrina Baronio (questi ultimi segretario generale e presidente di Confartigianato Lodi) nel nuovo stabilimento realizzato in meno di due anni. «È la passione che mi ha portato qui - dice l’imprenditore - ed è la passione che mi fa andare avanti nonostante in Italia non sia facile fare impresa. Sarei potuto andare in Polonia, in Romania o in Slovenia, dove ci sono incentivi per le nuove imprese e dove i costi, dall’energia al costo del lavoro, sono molto più bassi. Ma avrei tradito la fiducia dei miei lavoratori, alcuni dei quali sono con me fin dal 2011, e di una terra che mi ha per messo di diventare un imprenditore».

Entrato nel 2004 nell’azienda di famiglia (la Mondial Doner Kebab, leader nella distribuzione in Francia), Taylan è arrivato in Italia nel 2011 e ha avviato la produzione di kebab a Cornovecchio. Nel 2018 la scelta di trasferirsi a Casale, triplicando la superficie di produzione (da 1000 a 3000 metri quadrati) e aumentando i volumi, per essere più competitivo.

Oggi gli spiedi di Anatolia prendono la via della Francia e dell’Italia, indirizzati al comparto della ristorazione. Ma l’obiettivo è arrivare sugli scaffali dei supermercati nel 2021, con la prima linea dedicata al consumo in famiglia: si chiamerà “KePassione” («come la passione che ho per il kebab di qualità», dice Taylan) e sarà destinata alla grande distribuzione. La confezione porterà i colori della bandiera italiana e la scritta “prodotto a Casale”. Altro che straniero!

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