I DATI 2022 Aziende lodigiane a partecipazione estera, ricavi per oltre un miliardo

Più di 50 attività con poco meno di 4mila dipendenti, la maggior parte lavora nel manifatturiero

Un sistema di oltre cinquanta aziende che occupa poco meno di quattromila lavoratori e produce un miliardo e mezzo di ricavi. È quello composto dalle imprese lodigiane a partecipazione estera secondo l’analisi della banca dati Reprint ripresa dal rapporto Milano Produttiva 2022 della Camera di Commercio di Milano, Monza Brianza e Lodi.

All’inizio del 2021 erano 52 le imprese partecipate da multinazionali straniere con sede principale nella provincia di Lodi, le quali occupavano 3.958 dipendenti per un giro d’affari di 1.539 milioni di euro. Di queste, 47 erano a controllo estero, con una forza lavoro complessiva di 3.492 unità e 1.393 milioni di euro di fatturato. Come a dire, la quasi totalità.

Al top

Una cinquantina di imprese, sulle oltre 1.400 attive nel territorio, sembrerebbero un numero non sufficiente ad evidenziare un elevato grado di integrazione multinazionale del sistema produttivo locale, ma la rilevanza appare maggiormente significativa quando si considerino i profili occupazionali delle aziende in questione, che presentano una media di 75 lavoratori per ciascuna con una concentrazione ben maggiore in alcune unità operative. Non a caso ben 16 delle prime 50 aziende inserite nella classifica Top 200 per fatturati elaborata dal Centro Studi di Assolombarda e pubblicata da il Cittadino sono a controllo o a partecipazione estera. Insomma, le imprese straniere operanti in provincia sono relativamente poche, ma con un peso specifico che acquisisce rilevanza ove si considerino dimensioni e performance.

L’accelerazione

Le dinamiche di integrazione internazionale del sistema produttivo lodigiano hanno per altro registrato una importante accelerazione nel decennio 2011-2021. Il numero di imprese a partecipazione estera in provincia è infatti aumentato nel decennio del 51,6 per cento, facendo registrare la più alta crescita di fatturato in Lombardia (+110,2 per cento). Un risultato per altro ottenuto incrementando il personale del solo 47,8 per cento.

Se si riduce l’analisi alle sole imprese a controllo estero, la crescita nel numero si riduce però al 44,4 per cento e quella nel fatturato al 79,8 per cento, mentre i livelli occupazionali hanno registrato un progresso maggiore (+54,5 per cento). Comunque sia, nessuna generalizzata “fuga” da parte delle multinazionali estere si è registrata negli ultimi anni, a dispetto di alcuni casi dolorosi. Dalla metà del decennio in particolare, in linea con quanto evidenziato dal panorama lombardo e ancor più metropolitano, l’interesse dei colossi stranieri al Lodigiano è tornato d’attualità, non solo in termini di nuove acquisizioni ma anche – specie negli ultimi anni – di nuovi investimenti strutturali.

Vince il manifatturiero

L’attenzione è focalizzata soprattutto sul settore manifatturiero, al quale appartengono 23 delle 52 imprese lodigiane a capitale estero con circa 2.400 dipendenti complessivi. Il nocciolo duro è determinato da Gomma-plastica (5 imprese), chimica (4) e farmaceutica (2), che occupano in totale il 31 per cento degli addetti (oltre 1.200); altri 400 lavoratori risultano occupati in aziende metallurgiche e meccaniche (6 in tutto). Sono 7 invece le imprese partecipate dall’estero nei Trasporti e logistica (351 dipendenti) e 5 nel settore energetico (141), ma un peso specifico significativo ha anche il commercio con 12 imprese su 52 e oltre 300 operatori. Completano il quadro 2 aziende alla voce Altri servizi alle imprese che al 1° gennaio 2021 occupavano secondo il rapporto Reprint ben 833 lavoratori.

L’origine degli investitori

L’ultima analisi riguarda l’origine geografica degli investitori esteri operanti in provincia di Lodi. Delle 52 imprese considerate, 27 sono partecipate da multinazionali dell’area Ue: 7 dalla Germania (313 occupati), 6 dalla Francia (244), 5 dalla Svezia (421), 4 dalla Spagna (308), 3 dalla Danimarca (1), 1 ciascuno da Lussemburgo (169) e Finlandia (13). Altri 5 investitori provengono dal Regno Unito (327 lavoratori occupati), 4 dalla Svizzera (528), 1 dalla Russia (ma senza alcun addetto). A prevalere sono però gli investitori Usa, presenti in ben 11 imprese che occupano 1.520 dipendenti. Più modesta la presenza orientale con 2 aziende cinesi (84) e 1 giapponese (30).

Il panorama si presenta tuttavia piuttosto dinamico e nel corso degli ultimi due anni è stato certamente soggetto a cambiamenti che non sembrano tuttavia aver modificato il trend dell’ultimo decennio, quando per altro si è accentuato anche un altro fenomeno: la crescita degli investimenti all’estero delle imprese lodigiane. Ma questa è un’altra storia.

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