Guardamiglio, dai vegetali
le fibre contro la glicemia

La start up Heallo in campo, via a un polo produttivo nella Bassa

Il Lodigiano in prima fila per la sana alimentazione. La start up Heallo ha brevettato un processo di estrazione di una fibra solubile in grado di abbattere i valori glicemici degli alimenti. Entro l’anno al via il primo piccolo polo produttivo a Guardamiglio.

Anima della start up è Francesca Varvello, 45enne di origini pavesi, molto conosciuta nella Bassa per aver sposato un imprenditore casalino (vivono ora fuori regione, anche se le attività restano nel Lodigiano). «La mia famiglia lavora nell’ambito dei cereali e dei mulini da cinque generazioni, la mia è un’evoluzione tecnologica di quel lavoro - spiega Francesca Varvello -. Ho iniziato a occuparmi di ricerca dopo la laurea in tecnologie alimentari, lavorando nel mulino che all’epoca era della mia famiglia a Vigevano. Già mio papà Franco, che ora mi segue in questa nuova avventura, aveva dato un’impronta innovativa all’impresa». Così nel 2018 viene fondata Heallo, una starp up per la ricerca nel settore dei principi attivi e dei componenti per l’alimentazione. Un segmento in forte ascesa, sia per le sempre maggiori patologie connesse al cibo sia per la crescita del mercato del mangiar sano.

«Sono partita dagli studi fatti nell’ambito dei sottoprodotti del frumento, con i tentativi di migliorarlo dal punto di vista nutrizionale - continua Francesca -. Abbiamo così iniziato l’esplorazione di diverse matrici vegetali, come l’orzo o le trebbie delle birre, tutti sottoprodotti da smaltire per i produttori. Noi invece li valorizziamo estraendo fibre vegetali dai grandissimi effetti benefici». In particolare, la fibra estratta dalla trebbie della birra, applicata alla produzione della birra stessa, consente di ottenere una bevanda senza alcuna alterazione di odore o sapore, ma abbattendo i valori glicemici del 42 per cento. La birra è in commercio per un birrificio artigianale della Valsugana, ma le applicazioni della tecnologia Jax+ brevettata da Heallo sono molteplici: «A partire da matrici vegetali diverse, crusca, avena, frumento, barbabietole, potremo estrarre queste fibre e trasformarle in polvere per un’ampia gamma di usi alimentari, sia per i diabetici e chi ha patologie cardiache sia per chi è attento al mangiare sano - conclude -. La nostra mission rimane la ricerca applicata, la capacità di mettere a terra le idee per tradurle in valore».

È quello che farà lo stabilimento della Bassa, che Francesca Varvello vuole impiantare entro dicembre a Guardamiglio. Ci saranno macchinari con un mix di tecnologie alimentari e di macinazione, li faranno funzionare inizialmente tre tecnologi alimentari e due operai, per magazzino e logistica.

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