Graffignana, passaggio di proprietà per la Knoll che finisce agli americani

L’azienda di arredi per uffici acquisita dalla multinazionale Herman Miller, previsti 8 esodi volontari

Knoll cambia la proprietà e diventa MillerKnoll. E in attesa della piena operatività della nuova società, a Graffignana si riduce la forza lavoro con un accordo su base volontaria che vede l’uscita di 8 dipendenti sui circa 70 impiegati nella fabbrica.

Il nome della nuova società è stato comunicato nei giorni scorsi, in scia all’accordo siglato ad aprile tra il fondo di private equity Investindustrial, che deteneva in portafoglio Knoll, e la società multinazionale americana dell’arredamento Herman Miller. La fusione è avvenuta tramite l’acquisizione del marchio Knoll per 1,8 miliardi di dollari (1,5 miliardi di euro) ed è stata annunciata in aprile, con l’indicazione che sarebbe stata resa pienamente operativa a partire da settembre. Il perfezionamento finanziario dell’acquisizione è avvenuto il 19 luglio scorso. Da qui è disceso l’annuncio nei giorni scorsi del nome della nuova realtà derivante dalla fusione delle due società, che operano nello stesso settore. La nuova aggregazione industriale ha un fatturato previsto di 3,6 miliardi di dollari, dando vita così a una società di scala mondiale, leader nel settore del design moderno. Herman Miller e Knoll sono titolari di 19 marchi, sono presenti in oltre 100 paesi del mondo, con una rete internazionale di rivenditori, 64 showroom nel mondo, oltre 50 punti vendita fisici e piattaforme di e-commerce multicanale globali.

Proprio nell’ambito della preparazione alla fusione, Knoll ha raggiunto un’intesa sindacale per una riduzione del personale, esclusivamente su base spontanea e incentivata, requisiti necessari per le riorganizzazioni aziendali prima dello sblocco dei licenziamenti causa Covid. Sono 8 i dipendenti di Graffignana che hanno accettato l’esodo volontario su una forza lavoro complessiva di circa 70, tra produzione e uffici. Solo 5 anni fa, Knoll aveva effettuato una manovra di riduzione del personale che aveva portato all’uscita di una decina di lavoratori tra Foligno e Graffignana (4, su base volontaria).

La fusione delle due realtà, oltre al cambio di nome societario, porterà anche un nuovo modello operativo e sinergie in termini di processi e attività amministrative e sulle forniture, mentre è stato annunciato che continueranno a restare operativi i diversi marchi controllati.n

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