FINANZA Tassazione degli extraprofitti bancari: tutti attendono certezze dal governo

La Fabi non vede il decreto come un’ingiuria, il direttore della Bcc Lodi è perplesso: «Fondi tolti ai territori»

Una giornata di fibrillazione, poi tutto è ritornato nell’alveo della normalità. E dell’attesa, perché a oggi ancora non si è capito bene come sarà applicata la tassazione degli extraprofitti delle banche e tutti fondamentalmente aspettano di leggere il testo del decreto quando andrà in Gazzetta Ufficiale. Di certo rispetto alla prima ipotesi raccontata dal ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini in conferenza stampa, che ipotizzava ricadute per le banche del territorio con tassazione fino a 10 volte maggiore rispetto allo standard passato, le precisazioni del titolare del ministero dell’Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti hanno tranquillizzato tutti, con una proiezione di tasse al massimo raddoppiate.

Tutto nasce dai bilanci delle banche che stanno andando a livelli record, sospinte dai guadagni dovuti al margine d’interesse in crescita per l’aumento degli interessi su prestiti e mutui. Proprio per questo la Fabi, il sindacato dei bancari, senza ancora esprimere una posizione definitiva, non vede però come un’ingiuria l’azione del governo: «Lo ha spiegato bene anche il nostro segretario nazionale – commenta il segretario della Fabi Lodi Ettore Necchi –. Le banche hanno ottenuto questi extraprofitti alzando i tassi, senza quindi alcuna nuova attività d’impresa, senza rischiare nulla e in questo senso il provvedimento non può essere tacciato di essere anti-liberale. Poi vedremo come sarà declinato in concreto prima di dare un giudizio definitivo». Anche se una precisazione, da parte delle banche del territorio scatta già. Se ne fa interprete il direttore generale di Bcc Lodi Fabrizio Periti: «Un conto è tassare gli extraprofitti delle banche di capitale, dove ci sono degli azionisti e delle persone che ci guadagnano su quegli extraprofitti, un altro è farlo con quelli delle banche di credito cooperativo, perché le Bcc non dividono gli utili ma li mandano a riserva per tornare a impiegarli, a prestarli a imprese, soci e clienti. In questo senso, i soldi si tolgono ai territori stessi cui le Bcc li avrebbero resi sotto forma di impieghi». Tutti però, da Bcc Lodi a Bcc Centropadana, sospendono ogni giudizio in attesa di verificare il testo del provvedimento, anche se a far discutere è stata soprattutto la modalità, con un annuncio in conferenza stampa che ha provocato un discreto sconquasso sul mercato (e 9 miliardi di capitalizzazione persi in Borsa, solo in parte recuperati ieri), e le finalità, perché non è chiaro come una misura una tantum possa finanziare il taglio delle tasse, che dovrebbe poi essere strutturale.

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