ENERGIA Pronte le prime tonnellate di metano prodotto a Tavazzano utilizzando rifiuti

Ma per il momento slitta l’apertura del distributore per auto e tir

Se gli ultimi test di pre produzione daranno i risultati attesi, settimana prossima dall’impianto di cascina Antegnatica partirà il primo tir con rimorchio criogenico da 20 tonnellate pieno di biometano liquefatto, a meno 160 gradi, destinato ai distributori della rete Vulcangas. Si tratta di metano identico al 99 per cento a quello di origine minerale ma invece di essere estratto dai giacimenti sotterranei preistorici è un combustibile rinnovabile perché nasce ogni giorno in cascina, utilizzando i reflui di un grosso allevamento di suini e integrando con scarti alimentari dell’industria dolciaria, fatti fermentare in un digestore anaerobico a ciclo controllato. Come sottoprodotto si genera anidride carbonica, idonea anche all’uso alimentare, in alternativa a quella ricavata (anche in questo caso) da combustibili fossili.

«L’obiettivo è di aprire un distributore sia di metano liquefatto per i tir, sia di metano gassoso per gli autoveicoli - spiega l’agricoltore Umberto Bianchi di Mulazzano, che dal 2019 investe nell’iniziativa - e il progetto è pronto. Saremmo stati pronti a costruire a nostre spese una rotatoria sulla via Emilia per accedere all’impianto, a mio parere contribuendo anche a rendere più sicuro questo tratto fra Tavazzano e la centrale, e agevolare anche l’ingresso a Cà de Zecchi, ma l’Anas non concede l’autorizzazione ritenendo non consentita sulle statali la realizzazione di rotonde che servano strade private. L’accesso al distributore sarà quindi possibile solo per chi percorre la via Emilia dalla direzione Lodi - Milano, potendo eventualmente utilizzare il cavalcavia Polenghi - centrale termoelettrica, che è di uso pubblico, per invertire la marcia. Sui tempi di realizzazione del distributore però non mi sbilancio, preferiamo prima andare a pieno regime con il ciclo produttivo del biometano. Trattandosi di impianti sofisticati e di ultima generazione, devono essere ottimizzati».

Il piazzale per la costruzione dell’impianto di compressione e depurazione del biometano, con lo spazio necessario anche per il distributore “green”, è stata la prima opera che si è notata passando sulla via Emilia. E per buona parte non è stato ancora asfaltato in attesa dell’assetto definitivo del progetto. Per qualche mese ancora quindi il metano che nasce dagli scarti verrà commercializzato lontano da Tavazzano, ma il distributore arriverà. Ce ne sono già in altre province, a partire dal Pavese, e a sostenere il progetto di Bianchi ci sono anche Iveco e Gls. Lidl invece usa già da anni tir a metano.

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