EMERGENZA SICCITA’ Po al 30 per cento della sua portata e riserve idriche ai “minimi” VIDEO

La situazione è ancora peggiorata nelle ultime settimane

La portata media mensile del Po alle rilevazioni di Spessa Po, Piacenza e Cremona è a un terzo circa del valore storico. La situazione idrologica del grande fiume rimane quella di «stress idrico già evidenziata un mese fa e peggiorata nelle ultime settimane alla luce della mancanza prolungata di precipitazioni in grado di colmare, anche solo parzialmente, il deficit ereditato dalla stagione del 2022». Torna a lanciare l’allarme il bollettino ufficiale dello stato idrologico del fiume Po del 9 marzo rilasciato dall’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po sulla base dei dati ufficiali dell’Osservatorio. A Parma si sono riuniti oltre 70 rappresentanti di ministeri, regioni del distretto del Po, stakeholder e agenzie di monitoraggio, e anche questo è un segnale di quanto critica sia la situazione.

Il Po a Corte Sant'Andrea ridotto a un acquitrino.

Il quadro restituito è di «palese difficoltà» soprattutto alla luce dell’ormai imminente avvio della stagione agricola. Le portate rilevate nelle stazioni lungo l’asta del Po rimangono in uno stato di estrema o media gravità. Anche i laghi mantengono quote minime, con il Garda in particolare sofferenza. Il lago di Como, da cui deriva il sistema dell’Adda è sotto di 14 punti rispetto alla media storica mensile. La situazione peggiore a oggi si registra in Piemonte, con molti comuni già con livello di severità idrica massima, e il ricorso all’approvvigionamento con botti (19 comuni tra Verbania, Novara e Cuneo).

Anbi, l’associazione dei consorzi di bonifica, ha proposto di poter provvedere ad accumulare parte della risorsa idrica oggi disponibile nelle reti di canalizzazione dei consorzi, in anticipo sulla stagione, «per creare le migliori e più efficaci condizioni di beneficio per le falde e i pozzi ad uso agricolo, ma naturalmente anche per habitat e biodiversità». L’associazione dei consorzi sottolinea come le riserve idriche lombarde siano inferiori di -13,55 sull’anno scorso e di -60 per cento sulla media storica, e «sconcertante è osservare l’anticipo rispetto al gravemente siccitoso 2022, quando l’esaurimento nivale in quota si registrò a maggio». Tra i fiumi invece si segnala una lieve inversione di tendenza nella portata dell’Adda (2 metri cubi al secondo) dopo che per settimane era stato il corso d’acqua più in deficit, con un costante declino. Dal quadro che emerge, si profila una stagione primaverile ed estiva complicatissima, da cui la richiesta di Anbi che «evidenzia l’urgente necessità che il Governo individui un’autorità con la potestà di dirimere inevitabili contrapposizioni fra interessi, rispettando le normative di legge».

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