EMERGENZA ACQUA Pianura padana sempre più arida: «Se non piove presto sono guai»

L’Associazione nazionale dei consorzi lancia l’allarme, solo precipitazioni significative potranno scongiurare una grave crisi idrica

La portata dell’Adda inferiore di circa il 75% a quella dello scorso anno. Quelle del Po in costante calo tra Piemonte e Lombardia. I bacini dei laghi lombardi ai minimi storici. E l’intero Nord-Ovest in zona rossa.

È un quadro preoccupante quello tracciato nel comunicato diffuso ieri dall’Anbi, l’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue. Dalla ricognizione sulla crisi idrologica dovuta al perdurare dell’assenza di significative piogge emerge come la linea dell’aridità abbia ormai diviso il territorio nazionale, poiché «il Nord Ovest d’Italia è ricompreso nell’ “area arida” in continuità con l’Europa settentrionale che, partendo dalla penisola iberica, comprende ormai ampie zone di Francia, Germania e Paesi Bassi, il Sud dell’Inghilterra, fino a raggiungere Romania, Ungheria, Bulgaria, Moldavia».

Dentro quest’ampia “area arida” i laghi dell’Italia settentrionale si svuotano. E l’Anbi richiama l’attenzione sui dati: i bacini d’Iseo e di Como sono rispettivamente al 5% e 8,5% del riempimento, quello del Maggiore è al 18,7% (era al 70% nel 2021 e al 90% nel 2020) e quello del Benaco è indirizzato verso il minimo storico, registrato nel 1986. «È una situazione anomala e che crea grande preoccupazione, se consideriamo che la gran parte del sistema idrologico del Nord Italia dipende dalle disponibilità di questi bacini – osserva Massimo Gargano, direttore generale dell’Anbi -. Se non pioverà con regolarità nelle prossime settimane, inizieremo il nuovo anno già in sofferenza idrica. È evidente l’urgente necessità di aumentare le riserve idriche del Paese, trattenendo al suolo più dell’11% di acqua piovana, che attualmente riusciamo a stoccare, quando arriva. Il Piano Laghetti, che con Coldiretti proponiamo al Governo del Paese, è una risposta».La nota – ricordando come l’European Drought Observatory abbia classificato in zona rossa il 27% del territorio continentale - include anche un monito alle istituzioni europee. «È conclamato che la crisi climatica stia pienamente coinvolgendo l’Europa e che il problema debba essere affrontato in un quadro comunitario, per il quale ci stiamo impegnando da tempo attraverso Irrigants d’Europe – afferma Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi –. È palese, però, il clamoroso ritardo di Bruxelles su questi temi, che pregiudicano non solo l’ambiente e la qualità della vita, ma anche il condiviso obbiettivo dell’autosufficienza alimentare».

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