DEMOGRAFIA I giovani anche nel Lodigiano sono in calo, per gli imprenditori sempre più difficile trovare manodopera

In provincia un decremento del 4% in dieci anni, per la Cgia di Meste appare inevitabile il ricorso agli extracomunitari

La crisi demografica sta facendo sentire i suoi effetti nel mondo del lavoro. In Italia negli ultimi dieci anni è sceso di quasi un milione il numero dei giovani tra i 15 e i 34 anni: da 12.990.947 a 12.024.009 (-7,4%).

Significa che molti imprenditori faticano ad assumere personale non solo per il problema di trovare candidati disponibili e professionalmente preparati, ma anche perché la platea di giovani pronta ad entrare nel mercato del lavoro si sta progressivamente riducendo. È quanto emerge dall’ultima ricerca dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, pubblicata sabato scorso e intitolata “Denatalità: pochi giovani e lontani dal lavoro”.

Negli ultimi dieci anni la contrazione della popolazione giovanile italiana ha interessato in particolar modo il Mezzogiorno, ma non è stata irrilevante al Nord. Il dato lombardo ci dice che tra il 2013 e il 2023 il numero dei giovani tra i 15 e i 34 anni è aumentato dello 0,4% (da 2.019.534 a 2.027.574) ma che solo nella Città metropolitana di Milano (+ 7,3%) e nella provincia di Monza Brianza (+ 0,2%) è cresciuto. In tutte le altre province il segno è risultato negativo.

In particolare nell’area del Lodigiano il decremento è stato di 1.940 unità: da 48.061 a 46.121, -4% (in valori percentuali, sempre in ambito regionale, solo in altre tre province è stato più accentuato: in quelle di Sondrio, -5,2%, Cremona, -5%, e Mantova, - 4,5%).

Va però osservato che il dato “intermedio” riportato sempre dallo studio della Cgia, e riferito al confronto 2019-2023, registra un leggero incremento della popolazione giovanile (sempre nella fascia 15-34 anni) in quasi tutti i territori lombardi: nel territorio del Lodigiano è stato di 597 unità (da 45.524 a 46.121). Un rapido sguardo alla ripartizione per macro aree ci dice infine che, sempre negli ultimi dieci anni, il numero degli under 34 è sceso dell’1% nel Nord-Ovest, dello 0,5% nel Nord-Est, del 6,6% al Centro, del 15,1% nel Mezzogiorno, dove si registra il calo più marcato.

«Tra il 2023 e il 2027 - è la nota a commento dell’ufficio studio dalla Cgia di Mestre - il mercato del lavoro italiano richiederà poco meno di tre milioni di addetti in sostituzione delle persone destinate ad andare in pensione. Rimpiazzare una buona parte di chi scivolerà verso la quiescenza diventerà un grosso problema per tanti imprenditori. Alla luce della denatalità in corso serve un patto sociale con gli immigrati che vogliono stabilirsi in Italia, perché appare evidente che per almeno i prossimi 15-20 anni dovremo ricorrere stabilmente anche all’impiego degli extracomunitari».

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