Crollo dei consumi dopo il Covid, è allarme: «Ma il Lodigiano sta tenendo»

In Lombardia prevista una perdita di 22 miliardi nel 2020, la provincia regge meglio delle grandi città

Smartworking, mancanza di turismo, calo del potere d’acquisto e della fiducia piegano i consumi. In Lombardia previsti 22 miliardi in meno di consumi nel 2020, ma la provincia può reggere meglio delle grandi città. L’analisi sui consumi regionali dell’Ufficio Studi di Confcommercio fotografa una situazione molto complicata nel 2020 in seguito all’emergenza Covid, con 116 miliardi di consumo in meno rispetto al 2019, per una minore spesa di 1900 euro pro capite nel Paese. In Lombardia il calo è previsto nell’11 per cento, pari a 22 miliardi, il valore assoluto più alto. Ben più che un campanello d’allarme.

«La crisi dei consumi è evidente e sotto gli occhi di tutti, ma il suo impatto non è uguale su tutto il territorio – spiega Isacco Galuzzi, segretario Confcommercio di Lodi e della Bassa -. Oltre alle differenze regionali, ve ne sono anche tra le grandi città e la provincia. A pesare in modo forte sono infatti lo smarworking nei grandi centri urbani e l’assenza di turismo estero, fattori che in provincia hanno un impatto più modesto». Anche nel Lodigiano, con le dovute proporzioni, le differenze si sentono. Così a Lodi la chiusura degli uffici comunali e provinciali, e lo smartworking deciso da aziende come Banco Bpm o Zucchetti si sono fatti sentire.

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