Cresce il malcontento in Lombardia per la chiusura delle filiali bancarie

Secondo un sondaggio Uilca in regione nove persone su dieci (89%) dichiarano di essere per nulla o poco soddisfatte

Malcontento e insoddisfazione tra i cittadini per la chiusura delle filiali bancarie. A confermarlo, i primi risultati del rapporto Uilca “L’impatto della desertificazione bancaria sugli italiani 2024”, un’analisi che misura le ricadute occupazionali, sociali ed economiche del problema nel Paese. Stando ai risultati del sondaggio Uilca, in linea con il 2023 nove persone su dieci si dichiarano “insoddisfatte” dalla chiusura delle filiali bancarie nel proprio comune e cinque su dieci sottolineano di recarsi in una sede bancaria “almeno una volta al mese”. Ad aumentare è la percezione di “mancanza della filiale bancaria”: sette persone su dieci dichiarano di averla avvertita molto o abbastanza, nel 2023 erano sei.

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«Continua l’impegno Uilca contro la chiusura delle filiali bancarie sui territori. Purtroppo, anche quest’anno, i dati rispecchiano la situazione di disagio e malcontento rilevata nel 2023, in occasione della campagna itinerante Uilca “Chiusura filiali? No, grazie” che ci ha visto girare i comuni più colpiti dalla desertificazione bancaria. L’evento di gennaio di presentazione dei dati al Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro ha comportato l’istituzione di un tavolo di lavoro al Cnel e dei primi Osservatori Regionali dedicati al problema», commenta il segretario generale Uilca Fulvio Furlan.

Per quanto riguarda la Lombardia, nove persone su dieci (89%) dichiarano di essere per nulla o poco soddisfatte dalla chiusura della banca nel proprio comune contro l’87,2% nel 2023.

Dal sindacato si alza un appello agli istituti bancari affinché mettano fine alla desertificazione: «È il momento che le banche recuperino il loro ruolo di servizio ai territori, alle persone e al tessuto imprenditoriale del Paese - osserva Furlan -. Le filiali costituiscono presidio di sviluppo e legalità, in mancanza del quale intere comunità rischiano di essere lasciate sole: noi come Uilca non possiamo e non vogliamo permetterlo. Un modello diverso è possibile e il Credito Cooperativo ne è la prova: oggi uno sportello su cinque appartiene alle Bcc e in 740 comuni le banche di Credito Cooperativo rappresentano gli unici presidi bancari».

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