Cresce l’occupazione nel Sudmilano: il 2022 segna la ripresa dopo il Covid

Città metropolitana e Istat fotografano la situazione in provincia

Il mercato del lavoro nel Sudmilano è in ripresa dopo il Covid. È quanto emerge dai dati del report realizzato dall’Osservatorio Mercato del Lavoro di Città Metropolitana (sulla base delle rilevazioni Istat e del registro degli avviamenti al lavoro dipendente) per l’anno 2022. Percentuali record, se confrontati all’anno precedente, per Tribiano e San Zenone al Lambro, che hanno variazioni positive rispetto al 2021 rispettivamente del 70 e del 66 per cento sui nuovi contratti di lavoro stipulati, mentre la percentuale in evidenza in relazione alle nuove attività raggiunge la quota più alta a Mediglia con il 21,60 per cento. Performance negative sul fronte dell’avviamento al lavoro per i comuni di Carpiano (- 3 per cento) e Cerro al Lambro (- 2 per cento), mentre per quanto riguarda le imprese hanno il segno meno Melegnano (- 7,50 per cento), San Colombano al Lambro (-8,20 per cento) e Vizzolo Predabissi (6,60).

Più in generale, su tutta l’area del Sudmilano gli avviamenti a nuovi contratti di lavoro subiscono una variazione positiva rispetto al 2021 del 16,13 per cento e in rapporto invece alla presenza imprenditoriale del 5,93 per cento. Nell’area più vasta metropolitana si registra un doppio trend rispetto alla disoccupazione: in discesa, rispetto al 2021, per gli uomini, in aumento (dopo il freno del 2020) per le donne. La forbice tra uomini e donne disoccupati in cerca di lavoro ha raddoppiato la propria ampiezza nel 2022. Il gender gap è passato da uno a due punti percentuali. È evidente, infatti, il rapido innalzarsi del tasso di disoccupazione in concomitanza dei lockdown, quindi la sua ridiscesa. L’impennata scorre su binari paralleli per tutti, uomini e donne, mentre poi, con il boom della ripresa post covid, il gender gap si divarica notevolmente. Trend confermato dai numeri: nel 2022 la disoccupazione maschile ha toccato un minimo storico (37mila persone), mentre nello stesso anno quella femminile, che era molto diminuita nel 2020 rispetto al biennio precedente, è pressoché tornata ai livelli pre Covid (48mila persone). Nell’analisi dei tassi occupazionali, il trend è sostanzialmente parallelo per i due generi, ma sempre migliore per gli uomini che nel 2022, rispetto al 2021, hanno recuperato 23mila lavoratori retribuiti, mentre le lavoratrici in più sono state solo 11mila. «I dati forniti dal nostro Osservatorio dimostrano come la strada della parità di genere a livello occupazionale sia ancora lunga e come siano state di fatto le donne a pagare il prezzo più alto della pandemia – afferma la consigliera delegata al Lavoro e Politiche sociali della Città metropolitana di Milano, Diana De Marchi –. L’impegno delle istituzioni resta quello di favorire la parità di genere in termini di opportunità e di accesso al mondo del lavoro, attraverso politiche attive che riducano progressivamente il gender gap, anche in termini salariali, e favoriscano una reale condivisione dei tempi di cura e lavoro».

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