Covid, bollette e inflazione frenano i consumi natalizi a Lodi: «Ma i negozi tengono duro»

Le previsioni in vista dello shopping delle feste, la spesa delle famiglie sarà la più bassa del decennio

Fra luci e ombre, con quest’ultime rappresentate dal caro bollette e dall’inflazione, la spesa natalizia delle famiglie, già provate dalle ristrettezze Covid, sarà la più bassa dell’ultimo decennio.

A confermarlo sono i dati forniti da Asvicom: «Ci si aspetta una spesa media pro capite di circa 160 euro, molto limitata quindi rispetto a dieci anni fa».

Nonostante ciò, è in realtà in aumento la propensione a fare regali, come fanno sapere da Asvicom, con un dato del 41,7 per cento contro il 41.3 dello scorso anno. «Valore non da trascurare, che evidenzia come il fenomeno della decrescita si sia per lo meno arrestato - spiega Vittorio Codeluppi di Asvicom-. Sebbene il contesto non sia dei più facili, infatti, i commercianti e gli artigiani della città stanno preparando la loro offerta con cura, selezionando prodotti di qualità e fornendo un ottimo servizio in negozio. Anche la ristorazione ci sta dando riscontri positivi, con un buon livello di prenotazioni sotto le feste». In questo contesto, l’amministrazione comunale «ha fatto la sua parte, riuscendo ad allestire le luci natalizie senza gravare sulla categoria dei commercianti e mettendo a punto un valido programma di iniziative di intrattenimento che ci guideranno al Natale».

La speranza è che tutto questo contribuisca a creare una piacevole atmosfera in città e, di conseguenza, a favorire gli acquisti. Sensazioni confermate anche da Vittorio Boselli, presidente della Consulta lodigiana della Camera di Commercio, che vede di buon occhio anche l’offerta dei mercatini di Santa Lucia.

«Le bancarelle sono un aspetto della nostra tradizione che non impatta negativamente sulle botteghe dei nostri commercianti ed artigiani artigianali, ma che anzi rappresenta una offerta complementare -spiega-. Esse attirano consumatori anche di paesi e città limitrofe».

Della stessa opinione sono pure i negozianti del centro storico. Arianna Allasia, Alberto De Benedectis e Franca Tavazzi, dell’omonimo negozio di abbigliamento, vedono di buon occhio le bancarelle, poiché «diversificano l’offerta commerciale locale, e danno quel tocco di vitalità e atmosfera natalizia che non guasta mai».

D’accordo anche le commesse del negozio di abbigliamento Libero Milano e Francesco Rovida, della gastronomia di corso Roma. «Ben vengano le bancarelle - spiega- ottimo volano anche per i nostri mercati».

Le offerte delle bancarelle di Santa Lucia, ma in generale dei mercati ambulanti che popolano le nostre piazze a giorni alterni, si integrano infatti con quanto esposto nelle vetrine dei negozi della città.

A spiegarlo è ancora Vittorio Boselli: «I prodotti specifici che offrono queste bancarelle non si trovano necessariamente nei nostri negozi. Il mercato dei consumatori è inoltre molto segmentato. I negozi e le botteghe artigiane del centro soddisfano un segmento medio alto di consumatori, fornendo determinati prodotti e servizi. I mercatini tradizionali e gli ambulanti si rivolgono invece verso chi ha potenzialità di consumo inferiori, soprattutto in questo periodo». 

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