Centropadana, il 13 gennaio il confronto
sulla riorganizzazione con i sindacati

Fabi chiede un piano sostenibile a fronte degli esuberi, con il massimo delle tutele per i lavoratori

I vertici della Banca di credito cooperativo Centropadana incontreranno mercoled’ prossimo 13 gennaio i sindacati sul piano di riorganizzazione che l’istituto di credito lodigiano ha presentato in sinergia con la capogruppo Iccrea Banca. Il confronto dovrebbe portare a un accordo tra le parti, senza il quale, avvertono i sindacati, «la banca non potrebbe attivare l’ammortizzatore di sistema per i dovuti interventi di riqualificazione del personale ed eventualmente i prepensionamenti».

La Fabi di Lodi, sindacato autonomo dei bancari, la sigla maggiormente rappresentativa all’interno di Centropadana chiede una «soluzione sostenibile» all’operazione di cessione dei rami d’azienda e la gestione degli eventuali esuberi di personale, «senza penalizzare i lavoratori», nonché un piano di rilancio della banca affinché vengano adottate soluzioni in grado di farla ripartire quanto prima soprattutto sotto l’aspetto della capacità di produrre reddito.

Il piano di ristrutturazione di Centropadana - prevede la cessione di 13 filiali e 60 dipendenti, tecnicamente la cessione di 13 rami d’azienda: le controparti che andranno ad acquisire sportelli, dipendenti e clienti sono Bcc di Milano (trasferimento di 1 agenzia e 6 dipendenti entro l’8 febbraio 2021); Credito Padano (1 filiale e 5 dipendenti entro l’8 marzo 2021); Banca d’Alba (2 agenzie e 5 dipendenti entro il quarto trimestre 2021); e il colosso del credito cooperativo emiliano, EmilBanca (9 filiali e 44 dipendenti entro il quarto trimestre 2021). Inoltre Centropadana ha dichiarato una eccedenza di personale, al netto dei dipendenti coinvolti nella cessione delle filiali, di 31 persone.

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