CASALE Thermal, cassa integrazione da oggi per i 120 lavoratori

La coda lunga della crisi del prezzo dell’energia ha messo in difficoltà l’azienda produttrice di refrattari

Scatta la cassa integrazione in Thermal Ceramics di Casale, gruppo Morgan Advanced Materials. Da oggi lunedì 29 maggio partono le 13 settimane di ammortizzatore sociale richiesto in regime ordinario per tutti i 120 lavoratori, tra diretti e indiretti. È la coda lunga dello shock dei prezzi dell’energia che aveva portato la fabbrica di refrattari, che fa un massiccio ricorso all’energia per alimentare i tre forni, a spegnere due impianti su tre e a chiedere già due volte, a settembre e dicembre, la cassa integrazione. Ma se fino ad aprile si è riusciti a gestire la riduzione di lavoro facendo ricorso alle ferie, questa volta sarà indispensabile lasciare a casa i lavoratori, a turnazione e in base alle inderogabili esigenze tecnico-organizzative dell’azienda.

Il prezzo dell’energia esploso l’estate scorsa aveva portato l’azienda su livelli di produzione non redditiva, tanto da preferire spegnere parzialmente gli impianti e non produrre. Nel frattempo, le condizioni di approvvigionamento energetico sono migliorate, ma la coda lunga di quella crisi è stato lo spostamento delle produzioni di alcuni clienti in altri stabilimenti. Così ora sono le commesse a non sostenere la produzione. Da qui la richiesta di cassa integrazione che dovrebbe accompagnare l’azienda verso dicembre, in attesa di qualche schiarita sul mercato. «In realtà l’obiettivo è la piena ripresa nel 2024, ma con lo smaltimento degli ultimi arretrati di ferie e con la chiusura dell’impianto ad agosto dovremmo arrivare a dicembre, quando la situazione di mercato sarà più chiara – dice Emanuele Caravello della Filtcem Cgil -. Le prime due casse integrazioni sono state gestite anche con il ricorso allo smaltimento delle ferie, di fatto poco o niente utilizzate, quindi c’è ancora capienza per ricorrere anche in futuro all’ammortizzatore sociale».

Non una cassa integrazione da crisi, quindi, ma da assestamento del mercato. Con l’azienda che è andata incontro ai lavoratori. «Abbiamo ottenuto l’integrazione del salario di cassa, e soprattutto abbiamo evitato che si facessero scelte drastiche sui lavoratori somministrati, tagliando delle posizioni – prosegue Caravello -. In questi mesi l’azienda terrà comunque un forno acceso, anche per cogliere eventuali occasioni di mercato che dovessero capitare. La priorità in questa fase è tutelare i posti di lavoro, e il reddito dei lavoratori, e provare a dare una mano all’azienda affinché possa riprendersi appieno».

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