Cantieri, rischio paralisi anche nel Lodigiano: pesa il rincaro dei costi

L’allarme dell’Assimpredil Ance nel convegno a Lodi sulla ripresa del settore dopo il Covid

Cantieri aperti a rischio sospensioni e cantieri che rischiano di non aprirsi neppure, per la rinuncia stessa delle imprese, a fronte di incertezza sui ricavi. È uno degli allarmi - in un momento cruciale per la ripartenza con la sfida Pnrr dopo la lunga paralisi Covid - emerso ieri nell’ampio dibattito “Costruire un futuro sostenibile per il territorio lodigiano”, con la regia di Assimpredil Ance Milano Lodi e Monza Brianza, venerdì nella sala dei comuni della Provincia. Un’occasione di prospettiva, con scenari analitici e le voci della politica, per ragionare non solo sulle urgenze - e una di questa è sicuramente l’aumento dei costi di costruzione con un più 30 per cento e un aggiornamento pressoché costante e, al rialzo, delle previsioni sui costi delle materie prime - , ma anche per fare il punto sugli scenari e le sfide a cui sono chiamati gli enti locali.

Un incontro moderato dal direttore de “Il Cittadino” Lorenzo Rinaldi e aperto dal neo presidente della Provincia di Lodi Fabrizio Santantonio, che ha rimarcato come «declinare il nostro futuro in termini di sostenibilità non è solo uno slogan, ma un imperativo che ci era già stato richiesto dalla crisi straordinarie di questo millennio: cambiamenti che da opportuni sono diventati indispensabili, accelerati dal conflitto bellico». Se in un video messaggio, la presidente di Assimpredil Ance Regina De Albertis, ha lanciato l’allarme sulle necessità di rivedere i prezziari regionali, perché «o tutti insieme ragioniamo su come uscirne o il Paese rischia di bloccarsi», Nicola Sverzellati, coordinatore della zona della Provincia di Lodi per Assimpredil Ance, ha dipinto un’analisi congiunturale del Lodigiano, in cui «l’esplosione dei costi fa sì che i cantieri iniziati oggi siano a rischio stop, perché le imprese per mancanza di fattori remunerativi faticheranno a portarli a termine». Focus anche sulle ricadute Pnrr sui comuni del Lodigiano, con piccole opere previste in cinque anni per 20 milioni di euro e 9,5 milioni di euro per 23 progetti di opere medie. L’appello alle amministrazioni è perché continuino a progettare per il futuro, anche se uno dei temi emersi - anche rimarcato dal direttore Rinaldi - è la difficoltà degli enti di rispondere a questa necessità con organici sottodimensionati.

Rassicurazioni sull’impegno per rivedere i prezziari sono arrivate dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico Guido Guidesi, «per andare incontro alle necessità delle imprese, senza però generare conseguenze negative sull’inflazione e nuove difficoltà», che ha rilancio sui temi della tutela della filiera e del chilometro zero nei bandi. A portare l’esperienza da amministratori, alle prese con la sfida del Pnrr, Enrico Sansotera, consigliere provinciale con delega al Pnrr - che ha parlato dei 50 milioni di investimenti previsti nel piano triennale delle opere - , il sindaco di Lodi Sara Casanova, che indicato come direzioni privilegiate per la caccia ai finanziamenti europei le scuole della città oltre al rilancio dell’ex Linificio, e Lino Osvaldo Felissari, vice presidente Dipartimento territorio - urbanistica - lavori pubblici di Anci Lombardia, che ha invocato un’azione condivisa con «tempestività, per prevenire i danni sociali generati da opere non realizzate e opportunità perse».

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