BANCHE Centropadana ritorna sui suoi passi: ripristinata la figura del preposto di filiale ma intanto chiude 4 filiali dell’ex Borghetto

La Fabi all’attacco della Bcc: «I tentativi di scimmiottare il mondo Abi non sono utili»

Bcc Centropadana torna parzialmente sui suoi passi e ripristina la figura del preposto di filiale, mitigando o forse lasciando del tutto quel modello imposto unilateralmente poco più di un anno fa, individuando una gerarchia di filiali in cui alcune erano hub con più servizi e attività (e competenze per il personale) e spoke (di fatto uffici decentrati).

«Questi tentativi di scimmiottare il mondo Abi non sono utili al mondo del credito cooperativo» critica duramente la Fabi, da sempre contraria al progetto. Nella stessa logica, il sindacato ricorda come a 12 mesi dalla fusione della Borghetto con la Centropadana sono state di fatto chiuse 4 delle 11 filiali ex Borghetto: «Immaginiamo la felicità dei signori soci e clienti, costretti a fare diversi chilometri per poter effettuare le proprie operazioni». Il sindacato aveva criticato e osteggiato il modello distributivo proposto da Bcc Centropadana soprattutto per le ricadute sul personale, che Fabi elenca punto per punto in un comunicato sindacale: eliminazione nella maggior parte delle filiali il ruolo di preposto e vice, «nonostante il contratto collettivo, Federcasse e il contratto integrativo regionale lombardo li prevedano espressamente», creazione di figure professionali non regolate nel contratto nazionale, sostituzione di cassieri con macchine self ed eliminazione dell’indennità di cassa per chi continua a fare operazioni con contante. Contemporaneamente, ricorda Fabi, Bcc Centropadana ha proceduto con la chiusura di alcune filiali, in particolare della ex Borghetto: a meno di 12 mesi dalla fusione gli sportelli di Bargano e Cavenago sono stati chiusi, quelli di Mulazzano e Ossago sono stati trasformati in Vbo, virtual bank office, filiali virtuali senza operatori in presenza, ma collegati da remoto con il cliente. Rispetto alle 11 filiali di Bcc Borghetto pre-fusione, il 40 per cento.

Per Fabi, quella strada da cui ora parzialmente Bcc Centropadana sta tornando indietro (con la reintroduzione parziale dell’indennità di preposto e vice) sconta un peccato anche più grave: «Questi tentativi di scimmiottare il mondo Abi non sono utili al mondo del credito cooperativo e ci auguriamo che non si prenda come benchmark di riferimento alcuni grandi gruppi bancari, noti per politiche di gestione del personale molto aggressive e per la chiusura selvaggia degli sportelli sul territorio – conclude la nota sindacale -. Altrimenti dove sta la differenza del credito cooperativo se la direzione è quella dell’omologazione a standard e principi lontani dalla nostra cultura e dai nostri valori?».

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