Anche nel Lodigiano sono in aumento le imprese segnalate alla Centrale rischi

INSOLVENTI Nel territorio sono 364 le aziende con problemi tra artigiani e commercianti, in crescita di 7 unità rispetto allo scorso anno

In tutta Italia sono in aumento le imprese insolventi segnalate dagli intermediari finanziari alla Centrale dei rischi della Banca d’Italia. Non fa eccezione il Lodigiano, dove alla data del 30 giugno scorso se ne sono contate 364, in crescita di 7 unità rispetto al 30 giugno 2024. Il dato è contenuto nel report pubblicato sabato scorso dalla Cgia di Mestre (redatto sulla base dei dati della Banca d’Italia) dal quale emerge come a trovarsi in difficoltà siano soprattutto lavoratori autonomi, artigiani, commercianti e, in genere, piccoli imprenditori. Sempre alla data del 30 giugno scorso, in tutta Italia il numero di imprese insolventi è risultato di 121.968 unità (+4.232 rispetto ad un anno prima, +3,2%), nel solo Mezzogiorno di 42.032 unità (+2.487, +6,3%), nel solo Nord Est di 20.431 unità (+747, +3,8%), nel solo Centro di 29.725 unità (+696, +2,4%), nel solo Nord Ovest di 29.780 unità (+302, +1,0%). In Lombardia (regione con il più alto numero di imprese in difficoltà, davanti a Lazio e Campania) se ne sono contate 17.804 (+171, +1,0%). Questo il dettaglio regionale: Sondrio 173 (+17, +10,9%), Mantova 806 (+54, +7,2%), Pavia 1.086 (+30, +2,8%), Milano 7.009 (+171, +2,5%), Lodi 364 (+7, +2,0%), Cremona 582 (+11, +1,9%), Bergamo 1.557 (+23, +1,5%), Lecco 522 (+7, +1,4%), Varese 1.346 (+15. +1,1%), Brescia 2.288 (-76, -3,2%), Monza Brianza (-48, -3,8%), Como 851 (-40, -4,5%).

«È bene ricordare - annota la Cgia – che gli imprenditori che vengono segnalati alla Centrale rischi della Banca d’Italia non sempre lo devono a una cattiva gestione finanziaria. In moltissimi casi questa situazione si verifica per l’impossibilità da parte di molti piccoli imprenditori di riscuotere con regolarità i pagamenti dei propri committenti o per essere “caduti” in un fallimento che ha coinvolto proprio questi ultimi».

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