AGRICOLTURA Caro-bollette e prezzi più equi: la Coldiretti scende in piazza

Ieri mattina protesta di allevatori e coltivatori sotto il palazzo della Prefettura a Lodi

«I pilastri dell’agricoltura sono e saranno sostenibilità ambientale e sostenibilità animale, benessere e farmacosorveglianza, ma senza sostenibilità economica non c’è futuro». Gli agricoltori lodigiani di Coldiretti sono stati ieri mattina in Prefettura per sensibilizzare l’ufficio territoriale del Governo sul problema della redditività delle stalle e delle imprese agricole, messa a durissima prova dai rincari energetici e delle materie prime. In via Volturno a Lodi, una cinquantina tra allevatori e funzionari dell’associazione di categoria, con bandiere e foulard gialli e verdi dell’associazione.

Solidarietà dalla politica

La manifestazione lodigiana è andata in scena in contemporanea con analoghe iniziative in tutti i capoluoghi di provincia della Lombardia, e in tutta Italia, «non una protesta, ma una richiesta», come specificato a più riprese dai vertici locali in piazza. Gli allevatori e agricoltori lodigiani hanno incassato la solidarietà della politica locale con alcuni amministratori passati a portare la loro vicinanza e testimonianza. «Il problema degli aumenti delle bollette lo conosciamo tutti, e sappiamo che è insostenibile se non affrontato con urgenza», ha detto Sara Casanova, sindaco di Lodi. «Noi saremo al vostro fianco, perché questo qui in piazza oggi è il Lodigiano», ha affermato Elia Delmiglio, sindaco di Casale. E più tardi il presidente della Provincia Francesco Passerini ha sottolineato: «È grazie al vostro lavoro che possiamo vantare produzioni tipiche d’eccellenza. Saremo con voi nel sollecitare misure urgenti affinché vi sia garantita la possibilità di pensare al futuro con serenità». Una delegazione con il vicepresidente Coldiretti Milano, Lodi, Monza Brianza Marco Barbaglio e il consigliere Gianenrico Grugni è stata ricevuta dal prefetto di Lodi Giuseppe Montella in un incontro durato più di un’ora. Al termine, è stato proprio il consigliere Grugni a spiegare come era andata: «Il prefetto ha voluto capire tutto del nostro mondo, abbiamo parlato di agricoltura a 360 gradi – ha spiegato il consigliere -. Noi abbiamo spiegato quali sono i tre pilastri su cui stiamo costruendo l’agricoltura, sostenibilità ambientale, benessere animale e farmacosorveglianza, ma abbiamo spiegato anche che questi pilastri non possono prescindere dalla sostenibilità economica. Se c’è un’eccellenza agro-industriale italiana è perché qui ci sono materie prime che altrove non ci sono. Il prefetto ha preso nota di tutto, e ha promesso di trasmettere al Governo centrale le nostre preoccupazioni e le nostre richieste, la nostra presenza in strada e in piazza oggi non è inutile».

Stangata da 37 milioni

Secondo una stima di Coldiretti Lombardia, gli allevatori e agricoltori della regione riceveranno una stangata di 37 milioni di euro in più al mese rispetto all’anno scorso per i rialzi energetici e delle materie prime. «Non si può aspettare oltre – afferma una nota di Coldiretti Lombardia –. Occorre responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle». A causa dei costi da sopportare, quasi un agricoltore su tre (il 30 per cento) è costretto a ridurre la produzione secondo un’indagine Coldiretti-Ixè.

Un impatto devastante

«I rincari dell’energia stanno avendo un impatto devastante sulla filiera – sottolinea la Coldiretti –. Il taglio dei raccolti causato dall’incremento dei costi di produzione rischia di aumentare la dipendenza dall’estero nell’agroalimentare». Il tema è quello della sostenibilità economica: «I compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non riescono neanche a coprire i costi di produzione con le imprese agricole costrette a vendere sottocosto, anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali – denuncia Coldiretti -. Per ogni euro speso dai consumatori in prodotti alimentari freschi e trasformati, appena 15 centesimi vanno in media agli agricoltori, appena 6 centesimi se si considerano i soli prodotti trasformati». Per tutti questi motivi ieri il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini e il Segretario generale Vincenzo Gesmundo hanno scritto una lettera-appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi per chiedere interventi immediati per l’agroalimentare Made in Italy e difendere l’economia, il lavoro ed il territorio, contro speculazioni e rincari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA