Voci lodigiane sul “muro”dei Pink Floyd

I 16 coristi di San Colombano sul palco con Waters

Sulla maglietta portavano la scritta «Fear builds walls», la paura costruisce muri. Una frase simbolo che Roger Waters, il leggendario ex leader dei Pink Floyd, ha scelto per accompagnare i suoi concerti milanesi al Forum di Assago, dove venerdì e sabato ha portato in scena nei primi due appuntamenti italiani della tournée la versione live di The Wall, il celeberrimo concept-album uscito nel 1979. Due esibizioni storiche ad altissima concentrazione di tecnologica (i “bis” sono in programma questa sera e domani) durante le quali grandi protagonisti sono stati anche i 16 giovani coristi selezionati da Sesto Armonico, associazione culturale di San Colombano al Lambro, reclutati per intonare sul palco il famoso ritornello di Another brick in the wall, una delle canzoni più rappresentative dell’opera rock di Waters. I giovanissimi cantanti, tra i 10 e i 15 anni, per la maggior parte provenienti dal Lodigiano, se la sono cavata egregiamente. Davanti a oltre diecimila spettatori in delirio hanno «abbattuto» la paura del debutto e gridato al mondo quei versi («We don’t need no education/ We don’t need no thought control/No dark sarcasm in the classroom/ Teacher, leave those kids alone/ All in all it’s just another brock in the wall») carichi di rabbia e ribellione nei confronti di un sistema scolastico troppo rigido e spietato, che ormai fanno parte della storia del rock. «È stata

un’esperienza bellissima e straordinariamente emozionante - spiega la direttrice artistica di Sesto Armonico, Maria Angela Ciurleo -. Inizialmente i ragazzi erano agitatissimi, così come i loro genitori che hanno potuto vedere all’opera i propri figli insieme a un’icona musicale della loro epoca. Tutto però si è svolto per il meglio, anche grazie alla perfetta organizzazione messa a punto dallo staff». Malgrado un disguido iniziale (venerdì la band di Rogers è stata intrappolata nel traffico milanese arrivando più tardi del previsto al Forum per la prova generale), tutto è filato liscio e i ragazzi sono stati messi nelle migliori condizioni per il debutto sul palco: «Un corista di Waters ci ha mostrato i movimenti da fare, poi lo stesso Waters ha parlato con i ragazzi durante la prova, ringraziandoli sentitamente per la loro collaborazione. Lui crede molto nelle nuove generazioni: il ritornello di Another brick in the wall sintetizza il suo concetto, e proprio per questo ha voluto dare ai ragazzi questa opportunità irripetibile». I 16 giovani coristi sono saliti sul palco poco dopo le 21, divisi in due gruppi, quando è scattato il secondo ritornello del brano. Quindi si sono spostati sul lato destro della scena puntando il dito verso l’inquietante pupazzo che raffigura il «teacher», l’insegnante cattivo simbolo di un potere accentratore e obsoleto. «Un’avventura splendida - continua Maria Angela Ciurleo -, alla fine i ragazzi erano davvero in fibrillazione. Purtroppo non abbiamo assistito all’intero concerto perché il regolamento impone che entro le 22 i minori lascino il palazzetto: ma in tutti noi rimarrà un ricordo indelebile di quanto fatto, e non vediamo l’ora di re
plicare».

Applausi del Forum per i giovani lodigiani che hanno accompagnato Roger Waters nei due concerti inaugurali della tournée italiana di “The wall”

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