Vigne, applausi per il “Candido” Manera

Un’ora e mezza di spettacolo intenso, a tratti sognante, ma anche critico e pungente. La prima assoluta de L’ottimista. Il Candido di Voltaire e la ricerca della felicità, il nuovo lavoro di Leonardo Manera, originale adattamento della celebre opera di Voltaire, ha emozionato i tanti spettatori che sabato sera hanno gremito la sala del teatro alle Vigne. Malgrado la tensione del debutto e alcuni meccanismi ancora da perfezionare, il comico milanese, noto al grande pubblico per i suoi personaggi surreali e ingenui portati sul palco televisivo di Zelig, ha fatto il pieno di applausi grazie a un’interpretazione che ha mischiato la consueta ironia (con tanto di raffica di battute strappa-risate) a una lettura profonda del saggio filosofico di Voltaire, testo pubblicato a Ginevra nel 1759 ma che conserva ancora una straordinaria attualità. La rappresentazione segue cronologicamente le vicende di Candido, il giovinetto costretto a lasciare il castello in Vestfalia perché scoperto ad amoreggiare con la baronessa Cunegonda, e le sue avventure in giro per il mondo, sempre sorretto da un cieco ottimismo derivante dalle tesi del precettore Pangloss, per il quale questo «è il migliore dei mondi possibili». Solo sul palco, con una scenografia illustrata a forma di grande libro e fogli mobili che descrivono i luoghi del lungo viaggio tra guerre, terremoti, amori, denaro e potere, Manera ha dato voce a tutti i personaggi del racconto, evidenziando gli elementi comici e grotteschi che fanno parte anche del nostro vivere di uomini e donne del ventunesimo secolo. L’adattamento, scritto dallo stesso Manera in collaborazione con Riccardo Piferi, è uno stratagemma per riportare le vicende del Candido ai giorni nostri e parlare così degli uomini e delle donne di questo inizio di terzo millennio, delle difficoltà della vita, dell’ottusità diffusa, degli abusi di potere e del fanatismo religioso. Perché probabilmente questo non è il migliore dei mondi possibili, come affermava Pangloss, ma ognuno, nel suo piccolo - e questa è la “lezione” del comico -, può davvero dare il proprio contributo, partendo dal suo orticello, per cambiare le cose. Al termine dello spettacolo Manera ha ringraziato il pubblico lodigiano e il Comune per avergli concesso la possibilità di provare lo spettacolo alle Vigne, prima di ricordare, insieme a tutto lo staff, la grande Mariangela Melato, l’attrice milanese scomparsa venerdì. Applausi, ancora, questa volta commossi, per una delle regine del teatro italiano.

Fabio Ravera

© RIPRODUZIONE RISERVATA