Via al restauro per il “gioiello” Santa Chiara

Tra circa quattro mesi il gioiello barocchetto di Santa Chiara Nuova tornerà agli antichi splendori. Sono iniziati infatti i lavori per restaurare l’interno della chiesetta settecentesca di via delle Orfane, altro tassello del progetto di recupero della struttura che comprende anche la cantoria in cui è conservato lo splendido organo Serassi del XVIII, attualmente “curato” dall’Accademia Gerundia. Il Comune di Lodi e la Fondazione Cariplo hanno invece staccato un assegno da 200mila euro (100mila a testa) per recuperare gli interni della chiesetta, già sottoposta a restauro nel corso dell’ ‘800, poi nel 1932 quando il decoratore Viganò ridipinse l’edificio con colori «sordi» e lontani dal violetto originale, e infine nel 1954 con il progetto firmato Bonomi a metà tra manutenzione e rifacimento. Il nuovo progetto, coordinato dalla restauratrice Giuseppina Suardi, sarà il primo a seguire un ordine filologico per riportare la chiesa ai fasti originali: «I lavori sono appena iniziati, la durata sarà di circa quattro mesi, per l’autunno vogliamo restituire questo gioiello d’arte alla città - spiega Suardi -. Gli interventi verteranno sul risanamento del supporto, sulla pulitura e sul recupero degli affreschi e sulla restituzione del bene». Tra i dipinti ritrovati è emerso un affresco cinquecentesco ubicato nel presbiterio sulla parete a ovest che ritrae una Madonna con Bambino e Santa Caterina. «È un enigma da risolvere - continua Giuseppina Suardi -. Sono stati rinvenuti anche alcuni forellini distribuiti intorno dove riteniamo ci fossero degli ex voto. Probabilmente l’immagine fu salvaguardata malgrado la “rivoluzione” della struttura visto che in origine la chiesa di Santa Chiara era la cantoria quattrocentesca». Le altre opere, datate intorno al 1740, devono essere ancora scoperte. «Il restauro è un momento di riconoscimento delle opere d’arte: bisogna fare attenzione a non alterare i dati. Dopo il lavoro, cambieranno la spazialità e la luminosità dell’edificio». Che in futuro potrà essere utilizzato per ospitare eventi quali concerti di musica classica. «Noi restauratori abbiamo lo stesso compito dell’ostetrica: dobbiamo fare nascere ciò che è nascosto. La chiesetta assumerà tratti di barocchetto leggero; i temi dominanti degli affreschi sono relativi alla vita di Santa Chiara». Lodi arricchirà dunque il suo tesoro architettonico: «Stiamo investendo in cultura - spiega l’assessore alle opere pubbliche Sergio Tadi -. Vogliamo che questo edificio sia sempre più visitato: grazie al Comitato per il recupero di Santa Chiara che da tanti anni opera in questo senso e al Touring Club che grazie ai suoi volontari ha permesso l’apertura della struttura». Il complesso di via delle Orfane è però ancora poco conosciuto: «È un gioiello che merita di essere valorizzato - commenta Simonetta Pozzoli, assessore alla cultura -. In autunno ci piacerebbe anche organizzare laboratori didattici per le scuole».

© RIPRODUZIONE RISERVATA