VENEZIA Caso, incontri e fortuna: bentornato Woody Allen

Fuori concorso“Coup de chance” del maestro americano

La vita è un biglietto della lotteria, un impasto di caso, fortuna e coincidenze, mentre sullo sfondo una partitura jazz ci accompagna tutti quanti fino al prossimo bivio.

Bentornato maestro Woody Allen, quanto ci era mancato... Che fortuna (appunto!) ritrovarla con questo Coup de chance che ci restituisce immutato il vecchio tocco, la stessa magia. Il regista newyorkese ha accompagnato al Lido il suo nuovo film, il numero 50 di una carriera straordinaria, e il pubblico della Mostra di Venezia ha potuto così assaporare ieri un momento che subito ha avuto il sapore dell’evento.

Siamo a Parigi e siamo dalle parti di Match point, per farla breve: Fanny e Jean sono una coppia all’apparenza ideale, lui ricco e dedito a una moglie bella e intelligente. Fin quando il caso decide di piazzare una svolta sul loro percorso, l’incontro di lei con un vecchio compagno di liceo che stravolge le esistenze e fa scattare uno scambio sui binari. Ricordi, rimpianti, i versi di Prevert, le luci di Storaro a colorare la città in autunno e gli interni glaciali delle ricche abitazioni e la romantica soffitta di Alain, che scalda e travolge con il suo amore il cuore di Fanny.

Ci muoviamo tutti quanti con apparente sicurezza sulle strade della nostra esistenza, in realtà è come se avessimo in mano un biglietto che ha una sola possibilità su qualche milione d’essere quello vincente. Siamo in balia del caso e delle coincidenze e non dovremmo angustiarci troppo, non dovremmo affannarci più di tanto cercando una logica a tutti i costi. Woody Allen con Coup de chance sembra tornare ai temi cari del suo cinema, ma in realtà a quasi 90 anni dimostra di poterli declinare in maniera sempre nuova, sempre con maggiore profondità. Restano sì il jazz “acido” in sottofondo, il coro degli amici che sollevano gli interrogativi, la città che si aggiunge ai protagonisti, la fotografia del “co-autore” Storaro, ma il grande maestro riesce ad andare oltre, un passo ancora più avanti. Tra una citazione colta, un movimento di macchina sulle foglie gialle del parco e l’ironia sottile di un evento che sconvolge tutto quanto. Colpa, punizione, perdono, giustizia: Woody Allen gioca con i suoi personaggi e con lo spettatore, mettendolo alla prova, “distraendolo” con un intrigo poliziesco, con investigatori e improbabili sicari, mentre le domande universali piano piano si fanno largo e si insinuano nella mente dello spettatore in sala. Che resta con in mano quello stesso biglietto della lotteria e il sorriso di chi ha ritrovato sulla sua strada un “vecchio” amico geniale.

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