Van de Sfroos, un menestrello a Castiraga

Sarà il classico concerto antologico, libero da vincoli e da presentazioni di album appena usciti, con una scaletta che comprenderà tutti i cavalli di battaglia e le canzoni più richieste dal pubblico. Venerdì 24 luglio Davide Van de Sfroos, il menestrello laghée, farà di nuovo tappa nel Lodigiano con il suo Van de Estaa Tùur: l’appuntamento è in programma al centro sportivo di Castiraga Vidardo (ore 21.30) nell’ambito della festa “Rock, giovani e musica... a tutta birra”. Il cantautore tremezzino, reduce dal fortunato Tùur teatràal portato anche a Lodi all’auditorium Tiziano Zalli, si presenterà con la band al gran completo: sul palco ci saranno infatti Angapiemage “Anga” Persico (violino), Davide “Billa” Brambilla (fisarmonica, tastiere, tromba), Maurizio “Gnola” Glielmo (chitarre), Lele Garro (basso), Silvio Centamore (batteria) e Leslie Abbadini (cori). «Cercheremo di far ballare e saltare il pubblico - racconta van de Sfroos, al secolo Davide Bernasconi -. Verranno proposte canzoni del passato, degli ultimi album e alcuni brani più recenti tratti da Goga e Magoga. Insomma, vogliamo accontentare tutti perché saranno presenti più generazioni». Le immagini evocate da van de Sfroos, quel mondo popolato di streghe e folletti, “macchiette” fuori dagli schemi, personaggi sghembi e bislacchi, frontalieri (gente che va “de sfroos”), laghi, alberi e montagne, sono ormai di casa nel territorio. Tra il Lodigiano e Bernasconi si è infatti creato un rapporto quasi simbiotico: «Ormai non ricordo nemmeno più quante volte abbiamo suonato in queste zone. Di sicuro il legame è forte: ci sono i “cow-boy” della Bassa, il nostro service è di Codogno. E in più, in passato, nella band hanno suonato musicisti lodigiani come Simeone Pozzini e Carla Babelegoto. Il Lodigiano è un passaggio obbligato. È la terra che unisce Lombardia ed Emilia, il ponte tra due regioni. Per noi che veniamo dalla montagna arrivare nelle praterie del Lodigiano dà una sensazione di apertura e di stacco. Lodi è il punto di riferimento per dire “sto andando verso...”. Un po’ come quando, da bambini, si partiva per il mare». Dopo un inverno trascorso nei teatri accompagnato da un terzetto acustico, van de Sfroos tornerà nella sua versione più ruspante, quella che nel corso degli anni ha conquistato migliaia di fan in tutta Italia, al di là dell’idioma utilizzato, il tremezzino, il dialetto parlato nelle province di Como e Lecco. «Il tour teatrale è andato molto bene, abbiamo registrato sempre il tutto esaurito. Ora torneremo un po’ all’antico, proponendo uno “spettro” della produzione discografica in cui ci saranno tutte le canzoni più rodate. E magari qualche cover: di sicuro faremo This land is your land di Woody Guthrie e poi, a seconda dell’ispirazione, qualche omaggio ad altri artisti. Mi piace pasticciare con i ricordi durante una canzone».

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